Continuano le fasi processuali che riguardano Giovanni Caforio, giornalista del periodico Viv@voce, e il sindaco di Sava Dario Iaia.
Tutto è iniziato nel 2013 quando Giovanni Caforio, direttore responsabile e editore del periodico online Viv@voce, fu denunciato, dal sindaco savese, per “istigazione a delinquere” e “reato continuato”, reato quest’ultimo che prende a pieno titolo il termine di “stalking”.
Nella fase delle indagini preliminari il PM Putignani fece cadere il primo capo di imputazione: “istigazione a delinquere” e rimandò il fascicolo al Giudice dell’Udienza Preliminare. Il Gup Anna D’errico, nell’ aprile del 2015, ha assolto il giornalista Caforio dall’accusa di stalking e lo ha rinviato a giudizio per la sola diffamazione a mezzo stampa.
Alla luce di queste due assoluzioni, il giornalista savese presentò denuncia contro il querelante Iaia. Denuncia questa che fu presa in esame dal Pubblico Ministero Remo Epifani. Finita l’indagine di istruttoria il PM ha proposto il rinvio a giudizio per il sindaco di Sava per il reato di “calunnia”.
Sarà il 14 giugno prossimo che il Giudice dell’Udienza Preliminare Vilma Gilli valuterà le conclusioni del collega per decidere se rinviarlo a giudizio davanti al giudice o meno.
Il PM Epifani, nella conclusione delle indagini sulla proposta di rinvio a giudizio del primo cittadino savese, ha scritto testualmente: “Denunciava il giornalista savese Giovanni Caforio pur sapendolo innocente”.
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