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100 anni dell’Aeronatica Militare, ricordiamo il Generale di Squadra Area Mario Pezzi

A 100 anni dalla fondazione dell’aviazione militare italiana, è giusto ricordare il suo impegno e la sua dedizione, che hanno contribuito a costruire la grande storia dell’aviazione italiana.

Mario Pezzi nasce a Fossano in provincia di Cuneo, il 9 novembre 1898 da una famiglia di consolidate tradizioni militari: il padre Luigi era Generale d’Artiglieria, fratelli Pio ed Enrico Ufficiali rispettivamente di Fanteria e della Regia Aeronautica. Quest’ultimo era Generale di Brigata Aerea decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare caduto valorosamente nei cieli di Russia.

Nell’ottobre del 1917, durante il primo Conflitto Mondiale, viene assegnato al 60° Reggimento Fanteria “Calabria” e inviato al fronte con il grado di Sottotenente. L’anno successivo frequenta positivamente il Corso ‘Ufficiali Osservatori dall’Aeroplano’ che gli permette di entrare nella 134^ Squadriglia del IX Gruppo Caccia con base a Villaverla in provincia di Vicenza. Collocato in congedo nel 1920, rientra in servizio permanente effettivo nel 1921.

Nel 1923 presta servizio presso il 1° Stormo Aeroplani da Ricognizione di Roma. Entrato nei ruoli della Regia Aeronautica dall’ottobre del 1923, consegue il brevetto di pilota di aeroplano nel gennaio 1926. Dopo aver svolto un breve incarico presso il 1° Stormo Scuole Militari d’Aviazione, nel 1927 presta servizio all’Ufficio di Stato Maggiore, nel 1930 al Gruppo Autonomo della 3^ Z.A.T. (Zona Aerea Territoriale) di Roma, nel 1931 al 20° Stormo Osservazione Aerea di Centocelle (Roma) e nel 1932 al Gabinetto del Ministro.

Dopo aver comandato il Reparto Alta Quota di Guidonia (Roma), il 1937 è l’anno della svolta nella carriera professionale del Maggiore Pezzi. Assegnato al 1° Centro Sperimentale, il 7 maggio del 1937 conquista il primato di altezza raggiungendo la quota di m 15.655 a bordo di un Ca.161. Per tale occasione Pezzi indossa una speciale tuta scafandro, pressurizzata e riscaldata elettricamente e un casco a tenuta stagna, simile a quello degli odierni astronauti. Il record però viene immediatamente superato dall’inglese Adams costringendo il Tenente Colonnello Pezzi a ritentare l’impresa il 22 ottobre 1938 con lo stesso Caproni Ca.161 modificato in “speciale Ca.161 bis”, dotato un motore Piaggio a doppio compressore e di una cabina stagna, antesignana delle moderne cabine pressurizzate, arrivando a quota 17.083 metri: un primato eccezionale ancora oggi imbattuto per velivoli con motore a pistoni.

Per aver compiuto questa storica impresa, Pezzi venne decorato con la Medaglia d’Oro al Valore Aeronautico e promosso al grado di Colonnello. Trasferito al Comando Aeronautica dell’Africa Orientale, nel 1941 viene nominato Capo di Stato Maggiore. Nel dicembre 1943 assume il comando dell’Unità Aerea operante fino al febbraio 1945. Nel settembre 1948 assume l’incarico di Direttore Generale del Personale Militare dell’Aeronautica, Capo di Gabinetto del Ministro della Difesa nel 1950 ed infine, nel 1955 viene nominato Segretario Generale dell’Aeronautica ultimo incarico fino al collocamento in congedo.

Fonte: ministerodifesa

La comunità di Maruggio ha dedicato al Generale Mario Pezzi  una Piazza 

 

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