Campomarino, giugno 1958. Sono iniziati i lavori di sopraelevazione della mitica “rotonda” di Campomarino, un tempo destinata all’arte e ai primi amori adolescenziali. Il “cantiere scuola di lavoro per la sistemazione della Piazza Impero” (oggi denominata Piazza Italia) è stato aperto da pochi giorni. Il sindaco di Maruggio ha assunto alcuni manovali stagionali del paese, tra cui quelli che vedete nella foto (da sinistra, in piedi): Egidio Valentini, Peppino Galiano, Nino Micelli, Antonio Longo e Giuseppe Latorre; seduti (da destra): Antonio Rizzo, Cosimo lntranova, Giovanni Pisconti e (in prima fila) Cosimo Palummieri.
E’ un’estate torrida. Fa molto caldo. Si lavora a dorso nudo con i soliti strumenti: zappetta, zappa, zappone, pala e molte molte “còffe” (recipienti usati dai muratori per il contenimento e il trasporto delle pietre). C’è un considerevole traffico di traini tirati da muli e cavalli. I carrettieri arrivano da Maruggio carichi di pietre, ribaltano il pietrame sulla “rotonda” e ritornano in paese per caricare nuovamente. Nella deliberazione della giunta comunale è scritto che «bisogna alzare la rotonda per avere una visuale sul mare», vale a dire “riempire” di pietre la piccola piazza fino a raggiungere almeno un metro e mezzo di altezza dal mare. E così i nostri giovani, sotto l’occhialuta direzione dei lavori del buon Nino Micelli, si “fanno l’estate del ‘58″. Sono i loro anni Cinquanta, che resteranno impressi nella nostra memoria.
Mentre scrivo penso ai lavori di svuotamento della “rotonda” eseguiti qualche anno fa con lo scopo di realizzare una idrovia (un “canale navigabile” equiparabile un’arteria stradale.) che avrebbe dovuto collegare via mare i comuni di Leporano, Pulsano, Lizzano, Torricella e Maruggio (costo preventivato 2 milioni di euro). Un’opera mai compiuta! Il tutto è stato poi “aggiustato” con la messa a punto di una sopraelevazione in cemento armato denominata la “prua del Titanic”.
Tonino Filomena