Un locale commerciale, altri beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 846mila euro: è l’ammontare del sequestro preventivo effettuato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto, su disposizione del locale Tribunale. Quindici persone sono state denunciate a vario titolo per i reati di truffa aggravata. Sono accusate di falsità in atto pubblico e di impiego di denaro di provenienza illecita.
Il sequestro e le denunce sono l’epilogo delle indagini su una truffa finalizzata all’indebita percezione di fondi europei, cofinanziati da Stato e Regione Puglia, destinati ad incentivare l’occupazione femminile.
Le Fiamme Gialle hanno individuato dodici imprese, attive in diversi settori commerciali, in particolare pulizia e bar, costituite fittiziamente da soggetti legati da vincoli di parentela o amicizia con l’ideatore del meccanismo fraudolento. Le attività erano per lo più ubicate a Taranto, presso indirizzi che coincidevano con le abitazioni dei falsi intestatari.
Il truffatore provvedeva, per ciascuna delle imprese, a formalizzare assunzioni solo sulla carta di circa 130 donne, tra i 30 e i 45 anni. Curava anche la falsa documentazione (modelli Unilav utilizzati per le assunzioni, modelli F24 per i pagamenti contributivi Inps e Inail, buste paga) per prestazioni di lavoro mai effettuate.
Le donne, sentite dagli investigatori, hanno dichiarato di non aver percepito stipendio, né di essere a conoscenza delle assunzioni e che i loro dati personali erano stati illecitamente acquisiti e utilizzati da copie di documenti d’identità che avevano presentato nei curriculum ai soggetti indagati, per richieste di lavoro.
I capitali illeciti sono stati dirottati con assegni e prelevamenti in contanti nelle mani del principale indagato e dei suoi familiari, per poi essere reimpiegati nell’acquisto di un locale commerciale adibito a bar in pieno centro a Taranto, intestandolo a due prestanome che stavano per rivenderlo a terzi, ma sono stati bloccati dal sequestro disposto dal Tribunale al fine di garantire il recupero delle somme indebitamente percepite in danno del bilancio regionale. La Regione Puglia, prontamente informata, ha sospeso l’erogazione di altre tranche di finanziamenti in favore delle imprese coinvolte.
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