Il circolo Legambiente di Manduria chiede misure urgenti a tutela della specie marina delle oloturie, volgarmente conosciute come cetriolo di mare. Riportiamo la lettera indirizzata al Ministero dell’Ambiente, all’assessore regionale all’Ambiente della Puglia e alla Procura della Repubblica di Taranto.
“Con la presente, il Circolo Legambiente di Manduria (TA), vuole porre alla Vs attenzione il fenomeno di pesca deregolamentata della specie marina Oloturia (Holothuroidea), fenomeno che sta avendo una forte espansione negli anni recenti, specie per le richieste da parte di mercati extraeuropei, tale da poter recare un serio nocumento all’ecosistema del Mar Mediterraneo.
L’oloturia, o comunemente nota come cetriolo di mare, svolge infatti una importante funzione nell’ecosistema del Mare Mediterraneo. Essa è, infatti, classificata tra i detritivori microfagi, e i detritivori, in generale, sono organismi che si nutrono di materiale organico morto e scartato; rivestono dunque la funzione di “spazzini del mare”, e non appaiono chiare, se non in senso negativo, le conseguenze di questa crescente “razzia” di un elemento necessario dall’ecosistema di origine atteso che si tratta di una specie marina fondamentale nel riciclo delle scorie dei fondali utili alla sopravvivenza dei coralli e alla pulizia delle praterie di Poseidonia Oceanica presenti nei nostri mari.
Quindi le oloturie, nutrendosi della materia organica morta che è mescolata alla sabbia, non solo aiutano a mantenere pulite le praterie di alghe e le lagune, ma le sostanze nutritive che espellono possono rientrare nella rete biologica delle alghe e dei coralli.
Senza i cetrioli di mare, non potrebbe esserci buona parte del riciclo dei nutrienti.
E’ priorità di Legambiente Manduria unirsi al crescente cori di voci provenienti sia dalle Forze dell’Ordine che dalle varie Capitanerie di Porto interessate – come quella di Taranto che ha già mosso i primi passi chiedendo interventi immediati e urgenti – che chiedono di preservare tale specie marina da questa scellerata commercializzazione, sollecitandoVi anche a prendere misure giuridiche maggiormente stringenti, siano esse di competenza regionale o statale, regolando in maniera espressa il divieto di pesca, commercializzazione e quanto altro necessario, delle Oloturie, con l’auspicio di includerle nell’elenchi delle specie protetta, regolamentati da trattati di natura europea.
Attualmente lo strumento giuridico offerto dal Legislatore, a tutela di questa specie, è un composto affastellato di norme presenti in Decreti Ministeriali, Leggi statali con norme di mero rinvio a Convenzioni Internazionali, di difficile lettura da parte degli addetti ai lavori, le quali, inoltre, prevedono sanzioni amministrative molto blande rispetto agli ingenti margini di profitto derivanti dal commercio nei mercati orientali (basti pensare che le sanzioni applicabili sono di norma comprese tra i 1000 € ed i 3000€, mentre il valore delle oloturie nei mercati orientali oscilla dai 200€ ai 600€ per le specie più pregiate).
E’ necessario, pertanto, ed auspicabilmente in tempi brevi, interventi legislativi chiari di stampo repressivo, sia con una puntuale individuazione degli illeciti in materia, sia introducendo un innalzamento dei compassi edittali sia del minimo che nel massimo, nonché ipotizzando l’introduzione di una fattispecie di natura penale ad hoc che contrasti e reprima il commercio delle Oloturie nei mari del Mediterraneo.
Attendiamo di conoscere nel più breve tempo possibile quali siano le iniziative che intendete adottare per la protezione di tale specie marina a rischio di estinzione Restiamo quindi in attesa di un vostro sollecito riscontro”
Cordiali saluti
Circolo Legambiente Manduria
Il Presidente
Avv.Giuseppe De Sario
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