Maruggio, 5 marzo 2016 – Oggi, dopo 55 anni, sono ritornato a scuola. Alla scuola elementare, come si diceva una volta. L’occasione mi è stata offerta dal mio amico Aldo Summa. Ho ripercorso, dopo oltre mezzo secolo, lo stretto e lungo corridoio che conduce alle aule: belle, illuminate, colorate, profumate, accoglienti, tecnologicamente avanzate. Le classi del mio secolo erano buie, incolori, inodori, fredde e severe come le celle del carcere di Alcatraz. Oggi è tutto bello! Sono belle le aule, sono belle le bimbe e i bimbi. Sono belle anche le loro maestre e le loro prof.
Mentre mi apprestavo per raggiungere l’”Aula magna”, dove ero atteso per “raccontare” (insieme all’amica prof. Marisa Saracino) la storia delle Donne del paese nostro che hanno attraversato il secolo passato superando due guerre mondiali, sono stato assalito dalla nostalgia. Ho avvertito come d’incanto l’inesorabile odore dell’inchiostro che saliva dai calamai di vetro conficcati nei mastodontici banchi di legno grezzo. Quei calamai che noi bambini trasformavamo da serbatoi d’inchiostro a contenitori di rifiuti solidi e liquidi senza alcuna “differenziata”: palline di vetro colorate, carte, gessi, mosche, ragni, insetti d’ogni specie. Ho rivissuto i miei anni di scolaretto insieme ai miei indimenticabili compagni di classe e, soprattutto, ho rivisto i volti gioiosi dei miei compagni che non ci sono più e… il giovane volto di mio padre quando mi accompagnava, mano nella mano, nei giorni di pioggia, alla “Squola”.
Ad un tratto i miei ricordi sono stati interrotti da una bambina della classe seconda elementare che mi ha fermato per dirmi, con dolce tenerezza: <<Scusami signore, volevo dirti che sono arrivata a leggere la metà del tuo libro. Sono arrivata alle pagine di quando il tuo papà era alla guerra…>>. Sono rimasto di stucco! Incredulo: una bambina che legge (forse con l’aiuto del suo papà) il mio “Soldato contadino”. Mi ha commosso. E mi ha commosso ancora di più quando la sua maestra mi ha mostrato il disegnino della bimba che raffigura la copertina del mio libro. E’ stato un felice momento, una felice e commovente mattinata. Grazie piccola Alice Erario. Non tutto è andato perduto… con la perdita di mio padre e dei papà e delle mamme di questo bel paese.
Tonino Filomena
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