Per quattro lunghi anni il calendario ha fretta di congedare febbraio e passare a un marzo impaziente, incurante di perdere qualche giorno dell’ordinata sequenza dei numeri mensili. Poi eccolo! Un vantaggio concesso per recuperare un ricordo, un regalo non ancora consegnato, un errore da farsi perdonare, un bacio rimasto sulle labbra!
E’ quasi una inusuale appendice questo 29esimo giorno!
Nessuno che gli dia credito, che gli assegni un evento importante o che gli programmi un appuntamento!
Ma lui, con puntuale pazienza non si fa attendere e arriva, ospite eccezionale, preannunciato da scaramantici presagi di sventure del mese che lo contiene, chiamato a rimettere a posto i conti di giri e rigiri tra pianeti, stelle e stagioni che pochi di noi vorranno approfondire per comprendere!
Resta lì, eroe per un giorno in cui gli tocca rendere onore al tempo e al suo scorrere e, al pari di tutti gli altri suoi fratelli, lascia traccia del suo passaggio e non si fa mancare nulla : nelle sue splendide o terribili 24 ore nuove si nasce e si muore, si dorme e si lavora, si ride e si piange, si ama e si odia, si è felici o si soffre!
Si vive insomma proprio come ieri come domani come sempre. 28, 29, 30, 31…. che differenza fa?
Semplici e ordinati numeri per definire e circoscrivere un tempo, speciale o funesto, anche se non bisesto…
Anna Marsella
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