II 4 novembre 1918 aveva termine il 1° conflitto mondiale – la Grande Guerra – un evento che ha segnato in modo profondo e indelebile l’inizio del ‘900 e che ha determinato radicali mutamenti politici e sociali.
La data, che celebra la fine vittoriosa della guerra, commemora la firma dell’armistizio siglato a Villa Giusti (Padova) con l’Impero austro-ungarico ed è divenuta la giornata dedicata alle Forze Armate.
In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di allora e quelli di oggi.
Sono diciotto le città italiane dove è stato proiettato ieri il film “Fango e Gloria”, la pellicola realizzata con il patrocinio del Ministero della Difesa, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica in occasione del centenario della grande guerra.
Ieri mattina, in particolare, il film è stato presentato a Roma, alla città militare della Cecchignola, dal regista Leo Tiberi, presenti il Produttore Maurizio Tedesco ed il cast.
“Fango e Gloria” è stato proiettato ieri in tutta Italia (18 le città interessate) davanti ad una platea composta soprattutto da giovani.
Il film si propone infatti come un vero e proprio ausilio didattico per promuovere la conoscenza dei fatti che si verificarono negli anni della prima guerra mondiale: conflitto di trincea, combattuto dal 1914 al 1918, che coinvolse 28 Paesi e centinaia di migliaia di italiani.
Ad assistere alla proiezione – all’interno di Enti e Reparti di Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza – autorità civili e militari, ma anche tanti studenti che hanno conosciuto, grazie al grande schermo, spaccati reali della grande guerra e personaggi che ne segnarono pagine importanti, primo tra tutti il Milite Ignoto.
Il film ha offerto un momento di riflessione sui non pochi interrogativi che accompagnarono l’entrata in guerra dell’Italia, divisa tra interventisti e coloro che sostenevano la neutralità del Paese davanti al conflitto.
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