Continua senza sosta l’azione di contrasto alla pesca illegale diretta dal comando della Guardia Costiera di Taranto.
Nella mattinata odierna, sul litorale sud della costa tarantina, i militari della Guardia Costiera impiegati in un dispositivo navale e terrestre, hanno condotto un’operazione di contrasto al prelievo abusivo di ricci di mare da parte di persone non autorizzate ad esercitare tale tipo di pesca. A seguito di svariati appostamenti sono stati fermati diversi soggetti il cui “bottino” ammontava a circa 1700 ricci, ancora vivi, che sono stati immediatamente rigettati in mare, elevando nel contempo due sanzioni amministrative per un totale di duemila euro. Nel corso delle attività sono stati controllati anche diversi soggetti debitamente autorizzati alla pesca del riccio di mare.
Si ricorda che la pesca del riccio di mare è disciplinata da una specifica normativa in quanto la cattura di tale specie è soggetta ad un ferreo contingentamento, in considerazione della peculiarità di tale echinoderma.
Infatti Il riccio di mare ha il compito di intermediario nella catena alimentare riducendo gli scarti in piccoli frammenti. Intercetta gli organismi animali e vegetali morti, che si perdono dalle alghe e che potrebbero essere trascinati dalle correnti marine, mettendoli a disposizione degli invertebrati come i molluschi ed essendo degli attivi brucatori, rivestono un importante ruolo ecologico nel delicato equilibrio dell’ambiente marino.
Si coglie quindi l’occasione per ribadire, infine, l’importanza che i prodotti ittici destinati al consumo umano devono sempre provenire da esercizi commerciali abilitati, al fine di garantire le condizioni igienico sanitarie che vengono assicurate dall’osservanza delle norme legate al controllo della filiera ittica, che si rammenta segue il prodotto alimentare dal momento del prelievo a mare sino ad arrivare alla tavola dei consumatori.
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