Sono 134 gli scatti vincitori della 65° edizione di World Press Photo, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo che giunge in mostra a Bari, per il nono anno consecutivo, dal 30 settembre al 13 novembre 2022. La World Press Photo Exhibition torna ad essere ospitata nella splendida cornice del Teatro Margherita nella sua veste rinnovata: a partire da quest’anno, il percorso espositivo non è più suddiviso nelle classiche otto categorie tematiche, ma segue una narrazione che procede secondo le aree geografiche del mondo. Per offrire una distribuzione più equilibrata e aumentare il livello di rappresentanza internazionale, infatti, per la prima volta la World Press Photo Foundation ha lanciato una nuova strategia di selezione, modificando l’impostazione del concorso e lavorando con un sistema che permette di offrire un ampio sguardo su tutte le regioni del pianeta: Africa, Asia, Europa, Nord e Centro America, Sud America, Sud-est asiatico e Oceania.
Per ciascuna delle sei aree geografiche di riferimento gli scatti sono poi suddivisi, a seconda della modalità di racconto utilizzata dall’autore, nelle categorie Foto singola, Storie, Progetti a lungo termine e Open Format. Quest’ultima categoria – anch’essa una novità di questa edizione 2022 – comprende opere realizzate secondo tecniche miste, ad esempio immagini ad esposizione multipla, applicazioni e ricami, collage fotografici e video.
A partecipare al concorso fotografico sono state, quest’anno, 64.823 opere candidate, scattate da 4.066 fotografi provenienti da 130 paesi del mondo: si tratta di lavori realizzati per le maggiori testate giornalistiche internazionali. È tra queste che, per ogni area geografica, una giuria di riferimento ha selezionato le vincitrici per ciascuna delle quattro categorie. Successivamente, la giuria globale, composta dai presidenti delle sei giurie regionali – tra cui l’italiana Simona Ghizzoni, presidente della giuria regionale per l’Europa – ha decretato le quattro opere vincitrici a livello internazionale, nonché
l’attesissima World Press Photo of the Year 2022.
L’immagine vincitrice del titolo di foto dell’anno 2022 è stata scattata dalla fotografa canadese Amber Bracken per il New York Times e riporta alla memoria il tragico ritrovamento dei corpi di 215 bambini in una tomba rinvenuta nei pressi della Kamloops Indian Residential School, in Canada, istituto costruito alla fine dell’Ottocento per accogliere i piccoli indigeni indiani. Lo scatto vincitore immortala la scena spettrale di abiti da bambini appesi a delle croci apposte lungo il cammino per commemorare le piccole vittime, su uno sfondo cupo in cui i nuvoloni neri sono interrotti solo da un piccolo arcobaleno. Si tratta della prima volta di uno scatto vincitore del titolo di World Press Photo of The Year in cui non sono ritratti soggetti umani; ciò nonostante, la fotografia riesce, con immobile quiete, a colpire nel segno lo spettatore e a rompere il silenzio sulle atrocità commesse nell’ambito della storia coloniale occidentale.
Ad aggiudicarsi il premio per la World Press Photo Story of the Year è stato, invece, il reporter australiano Matthew Abbott, con il lavoro dal titolo Salvare le foreste con il fuoco realizzato per National Geographic/PanosPictures: le immagini raccontano il rito degli indigeni Nawarddeken di West Arnhem Land, in Australia, che bruciano la terra in modo strategico attraverso una pratica nota come “combustione a freddo”, in cui il fuoco brucia solo il sottobosco per rimuovere l’accumulo di residui vegetali che possono alimentare incendi più grandi. Questa pratica, messa in atto da decine di migliaia di anni, vede il fuoco come uno strumento per gestire la propria terra natale (1,39 milioni di ettari) e combina le conoscenze tradizionali con le tecnologie contemporanee per prevenire gli incendi, diminuendo così la CO2 che contribuisce al riscaldamento globale.
Vincitore del premio World Press Photo Long-term Project Award, invece, il lavoro dal titolo “Distopia amazzonica” di Lalo de Almeida, Brasile, per Folha de São Paulo/PanosPictures, che racconta come la foresta pluviale amazzonica sia gravemente e quotidianamente minacciata dalla deforestazione, dall’estrazione mineraria, dallo sviluppo infrastrutturale e dallo sfruttamento di altre risorse naturali.
Infine, “Il sangue è un seme” di Isadora Romero, Ecuador, è l’opera vincitrice per la sezione World Press Photo Open Format Award: un video che, attraverso il racconto di storie personali, mette in discussione la scomparsa dei semi, la migrazione forzata, la colonizzazione e la conseguente perdita di conoscenze ancestrali.
Nell’ambito della 65° edizione della World Press Photo Exhibition – curata da Marika Cukrowski della World Press Photo Foundation – una menzione d’onore è stata assegnata all’italiana Viviana Peretti, autrice del progetto fotografico “A Portrait of Absence”. Un lavoro nel quale la reporter racconta come, in Colombia, durante i conflitti interni degli ultimi 60 anni, decine di migliaia di persone fra gli oppositori politici siano state fatte scomparire con la forza per conto delle Forze Armate Rivoluzionarie e di gruppi paramilitari coinvolti nei traffici illeciti.
La World Press Photo Exhibition nasce nel 1955 ad Amsterdam a seguito dell’istituzione dell’omonima Fondazione, composta inizialmente da soli fotografi olandesi, a cui si deve l’organizzazione del primo concorso internazionale di fotogiornalismo. Da allora, l’iniziativa ha acquisito slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso al mondo e la mostra di fotogiornalismo che vanta il maggior numero di visitatori. La 65° edizione della World Press Photo Exhibition, che quest’anno è allestita in 30 paesi e 70 città in tutto il mondo, è organizzata a Bari per il nono anno consecutivo da Cime, realtà pugliese tra i maggiori partner europei della Fondazione World Press Photo di Amsterdam e attiva da diversi anni nell’organizzazione di eventi, con il sostegno della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese e del Comune di Bari – Assessorato alle Culture.
“È ormai il nono anno che organizziamo World Press Photo anche a Bari e questa continuità, accompagnata da un numero sempre crescente di visitatori, è la conferma dell’apprezzamento della città nei confronti di questa mostra e del nostro lavoro – è il commento di Vito Cramarossa, direttore di Cime -. Un lavoro, quello che svolgiamo, che non perde di vista la nostra mission: contribuire, per il tramite di eventi e progetti culturali, alla crescita del territorio e delle nostre comunità”.
“Ospitare in Puglia per il nono anno consecutivo la World Press Photo Exhibition, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo, – ha dichiarato Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia – è certamente per noi un motivo di grande orgoglio. La Regione sostiene fortemente questo progetto culturale che racchiude valori sociali e civili, un progetto capace di stimolare la riflessione sui principali temi dei nostri tempi attraverso immagini di straordinario impatto. World Press Photo, ogni anno, avvicina al mondo della fotografia migliaia di giovani, alimenta creatività, innovazione e spirito critico. Continuiamo quindi a investire nell’arte e nella bellezza perché così si contribuisce a far crescere al meglio una comunità”.
“Quello di World Press Photo è ormai uno degli appuntamenti più attesi dell’anno – dichiara il sindaco di Bari, Antonio Decaro – a riprova dell’importanza di una programmazione culturale capace di spaziare nei temi e nelle proposte. La nuova veste della mostra nel teatro Margherita rende ancora più evidente la prospettiva globale scelta per approcciare immagini eloquenti, straordinarie, capaci di cogliere la contemporaneità con le sue insanabili contraddizioni: i cambiamenti climatici, lo sfruttamento delle risorse naturali, le guerre. Ringrazio CIME che di anno in anno continua a portare a Bari un’esposizione unica, una finestra sul mondo affidata alla sensibilità e al talento dei più grandi fotoreporter in circolazione, che con i loro scatti sono in grado di suscitare emozioni e riflessioni diverse in ogni spettatore”.
“World Press Photo al Teatro Margherita è un’occasione imperdibile per la città di Bari ma anche per tutta la Regione – aggiunge Grazia Di Bari, consigliera con delega alle Politiche culturali della Regione Puglia -. La prestigiosa mostra fotografica è una finestra aperta sul mondo, capace di aprire mente e cuore, sulle vicende umane che vengono congelate in uno scatto. Oggi più che mai, la dipendenza dai social, brucia i tempi di attenzione e sempre più raramente si è capaci di approfondire le vicende che accadono intorno a noi per capire in quale direzione stiamo andando. World Press Photo è l’occasione per fermarsi e riflettere anche sulle scelte che facciamo tutti i giorni e che determinano il nostro futuro. La mostra fotografica è un impegno a tutti i livelli per fare di Bari e della Puglia un polo culturale conosciuto nel mondo. La collaborazione tra Comune e Regione e tra pubblico e privato in questo senso è fondamentale”.
“World Press Photo – spiega Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari -rappresenta un’importante occasione culturale che, attraverso il potente strumento del fotogiornalismo, ci consente di riflettere sui conflitti non determinati solo dalle guerre, ma anche dalle trasformazioni storiche, sociali materiali, simboliche, psicologiche. La mostra, organizzata a Bari da Cime e per la quale ringrazio l’abnegazione di Vito Cramarossa, ci permette di decifrare gli scenari geopolitici passati presenti e futuri”.
ORARI
Lunedì, Martedì, Mercoledì e Giovedì: 10.00 – 21.00
Venerdì e Sabato: 10.00 – 23.00
Domenica: 10.00 – 21.00
(La biglietteria chiude 30 minuti prima)
TICKET
● TICKET INTERO: € 8,00
● UNDER 30 | OVER 65: € 6,50
● GIORNALISTI/E CON TESSERINO: € 6,50
● GUIDE TURISTICHE CON TESSERINO: € 6,50
● SCUOLE (scuole secondarie): € 4,00
● MARTEDÌ UNIVERSITARIO: € 5,00
● GRUPPI: € 6,50 (min 15 persone, con prenotazione. Per ogni 15 visitatori, il 16esimo avrà un biglietto omaggio).
● INGRESSO GRATUITO: disabili e loro accompagnatori, ragazzi sotto i 12 anni e giornalisti con tesserino in corso di validità che abbiano fatto richiesta di accredito stampa almeno 48h prima tramite una mail all’indirizzo press@worldpressphotobari.it, con i dati necessari: nome e cognome, testata, e-mail.
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