sabato , 22 Febbraio 2025

Scu: tornano in libertà pregiudicato affiliato alla Scu e il suo accompagnatore arrestati sabato scorso

TARANTO  – Il giudice del tribunale di Taranto, Filippo Di Todaro, ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Daniele D’Amore e Giuseppe Iunco, arrestati sabato mattina dalla polizia del commissariato di Manduria. D’Amore era latitante dalla scorsa estate mentre Iunco lo accompagnava in macchina scortati a bordo di un’altra autovettura da altri tre manduriani denunciati a piede libero. In sede di udienza di convalida che si è tenuta ieri, il gip Todaro ha ritenuto nulle le esigenze cautelari per i due arrestati accogliendo le richieste del collegio difensivo composto dagli avvocati Davide Parlatano e Giuseppe Sernia. Iunco è così potuto tornare a casa mentre D’Amore è stato trattenuto perché deve scontare un residuo di pena di sette anni da cui si era sottratto ad agosto del 2016 quando si era reso irreperibile.

Da allora le forze dell’ordine erano sulle sue tracce e sabato mattina la fuga era finita. Originario di Torre Santa Susanna ma residente a Manduria, D’Amore è legato ad una frangia della sacra corona unita del “clan Bruno”. Il pregiudicato era stato arrestato nell’operazione “Scacco alla Torre” ed era stato condannato alla pena di 14 anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e doveva ancora scontare la pena residua di 7 anni . Lo scorso agosto si era allontanato dalla sua abitazione, dove era in regime degli arresti domiciliari, sottraendosi di fatto alla detenzione in carcere. Gli agenti del commissariato di Manduria al comando del vice questore aggiunto Francesco Correra che già da tempo erano sulle tracce del latitante, intorno all’una della notte lo avevano intercettato a bordo di una Ford Focus mentre insieme a Iunco che era alla guida dell’auto, percorreva la strada in direzione Taranto. Nello stesso contesto sono state fermate anche altre tre persone che a bordo di una Lancia Delta, a mo’ di staffetta, precedevano La Ford Focus del ricercato. Tutti e cinque restano sempre indagati e affronteranno un processo.

(lavocedimanduria.it)

 

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