La sfortunata esistenza della giovane poetessa Isabella Morra sarà l’affascinante tematica che verrà trattata dallo scrittore, poeta e saggista Pierfranco Bruni (Direttore Archeologo Mibact) nel corso della sua Lectio Magistralis a Cosenza il 26 Febbraio, ore 16.30, nella Sala della Biblioteca Nazionale (Mibact), nell’ambito del Convegno di Cultura “Maria Cristina di Savoia” presieduto dalla dott.ssa Angela Gatto.
La giovane poetessa di Valsinni fu vittima della crudeltà dei fratelli i quali la uccisero perché accusata di essere l’amante segreta del barone poeta Diego Sandoval de Castro. Considerata una delle voci più autentiche del Rinascimento, precorritrice del Romanticismo, Isabella Morra sembra aver ispirato Giacomo Leopardi nella composizione de “Le Ricordanze” e del “Passero solitario”. Una giovane poetessa che visse la sua breve esistenza in solitudine segregata nelle stanze del suo castello in un tempo in cui il solo sospetto di relazione amorosa extraconiugale rappresentava un’onta da lavare con il sangue. Una tragica vicenda d’amore e di poesia che si svolse nell’ambiente nobiliare (poiché Isabella Morra era figlia del barone di Favale) che si va a intrecciare a bieche vicende politiche che nulla avevano di nobile.
Per Isabella non c’era uscita diversa dalla sua tragedia. Il suo canto disperato è una testimonianza di fuoco. Erano le lacrime e il sangue che scorrevano nel Siri. E si faceva triste la sera. Sotto la luna si intonavano rime di dolore. Una delle prime raccolte delle poesie di Isabella apparve a Venezia nel 1552 ma a Napoli venne pubblicata la raccolta integrale nel 1693. A riscoprirla fu Benedetto Croce.
Il destino crudele la circondò. La avvolse nel suo mantello. Il suo testamento non giunse a termine. Pagine bianche. E poi c’è la morte. Ma il tempo è più della morte. Ecco perché ancora si racconta di Isabella Di Morra: donna di Favale nata nel 1520 e morta uccisa nel 1546. I suoi versi recitano e il suo amore per Diego Sandoval è oltre il fiume. Ma la vita è nel tempo e l’amore è un segreto. Ad occuparsi ampiamente di Isabella Morra fu Benedetto Croce che dopo una visita a Valsinni nel 1928 ripubblicò con un saggio critico le sue poesie l’anno successivo.
All’incontro prenderanno parte la dott.ssa Angela Gatto (Presidente del Convegno di Cultura “Maria Cristina di Savoia”) e don Salvatore Fuscaldo (Assistente Convegno di Cultura “Maria Cristina di Savoia”).
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