“Voglio dire, voglio fare, voglio esserci!”: con questo claim l’anno prossimo Taranto sarà per quattro giorni la capitale italiana della Prossimità!
Nel capoluogo jonico, infatti, si terrà la Biennale della Prossimità, un grande evento nazionale che, giunto alla terza edizione, dopo Genova e Bologna per la prima volta sarà organizzato nel Meridione.
La terza edizione della Biennale della Prossimità è stata presentata in conferenza stampa, nel Salone degli Specchi del Municipio di Taranto; sono intervenuti Simona Scarpati, Assessore comunale al Welfare, Francesco Riondino, presidente del CSV Taranto, Fabiano Marti, Assessore comunale alla Cultura, alla Pubblica Istruzione e allo Sport, Daniele Ferrocino, uno dei quattro co-direttori della Biennale, e Salvatore Pulimeno, segretario di Slow Food Puglia.
La Biennale della Prossimità approda a Taranto dove, dal 16 al 19 maggio 2019, è prevista la terza edizione.
«Abbiamo scelto Taranto – ha spiegato Daniele Ferrocino – perché è un luogo capace di raccontare tutte le contraddizioni del Sud: la ricchezza dei paesaggi, della storia e della cultura fanno da sfondo a livelli di povertà e disoccupazione preoccupanti, soffocati da uno sviluppo industriale fallimentare».
«Ma nell’ultimo periodo Taranto ha saputo reagire – ha poi detto Simona Scarpati – ed è divenuta terreno fertile per tante esperienze locali di partecipazione civile e comunitaria, colma di “casi di Prossimità”, costruiti per dare risposte al bisogno di benessere dei cittadini: sono esperienze che l’Amministrazione comunale attenziona e, laddove possibile, sostiene».
D’altronde in tutto il Paese gli esempi di prossimità sono moltissimi: dalle esperienze di co-housing ai supermercati solidali, dai gruppi di acquisto ai comitati di cittadini che si prendono cura del territorio, dagli spazi di comunità autogestiti dalla cittadinanza agli orti urbani, fino alla riqualificazione di spazi pubblici e di immobili degradati: Le forme di prossimità si sono sviluppate ed estese in questi anni ed hanno ottenuto una legittimazione culturale sempre più solida.
La Biennale della Prossimità è il luogo dove tutte queste esperienze possono incontrarsi, riconoscersi reciprocamente, scambiare esperienze e competenze, stabilire nuovi ponti e connessioni, rafforzarsi reciprocamente attraverso la relazione.
«La Biennale sta confermando anche qui a Taranto di essere un grande progetto culturale – ha sottolineato Fabiano Marti – non solo per la varietà dei casi, delle identità che li raccontano e degli stili, ma soprattutto per il lavoro scientifico che in questi anni è stato condotto: per questo l’Amministrazione comunale guarda con grande interesse a questa importante manifestazione».
«Per la Biennale della Prossimità – ha detto Francesco Riondino – sul nostro territorio da diversi mesi è stato avviato un percorso condiviso, promosso anche dal CSV Taranto e dal Comune di Taranto, che ha portato alla costituzione di un Comitato Locale di cui fanno parte 38 enti e 2 persone fisiche; insieme stanno lavorando per organizzare materialmente la Biennale che, infatti, vuole essere un evento largamente partecipato e condiviso».
«Per questo tutti gli attori del territorio, come enti del terzo settore, istituzioni, imprese e stakeholder, devono partecipare alla Biennale della Prossimità 2019 – ha invitato Francesco Riondino – iscrivendosi attraverso il sito http://prossimita.net che riporta in home page il link per le iscrizioni con tutte le informazioni necessarie».
Durante la procedura di iscrizione, oltre ai dati sull’organizzazione, sono richieste anche alcune informazioni su quanto ciascuno vorrebbe trovare nella Biennale e sulle iniziative che propone di organizzare in quei giorni. È comunque possibile iscriversi ora, per poi approfondire meglio la propria proposta in un secondo momento.
«La Biennale della Prossimità è un percorso – ha poi spiegato Francesco Riondino – che negli ultimi quattro anni ha accompagnato e sostenuto la progressiva emersione nel nostro Paese della dimensione della prossimità: gruppi di cittadini che leggono insieme un bisogno comune, cercano soluzioni condivise, le realizzano mettendosi in gioco in prima persona e le rendono accessibili ad una comunità allargata, facendole diventare un bene comune».
Il presidente del CSV Taranto ha poi sottolineato che «sono esperienze frutto di mobilitazioni collettive e non, come erroneamente talvolta si sente, del ritiro del welfare pubblico e dello Stato, tanto è vero che in molte di esse gli enti locali sono protagonisti di primo piano, in ottica sussidiaria, insieme ai cittadini e alle organizzazioni di terzo settore del proprio territorio».
La conferenza stampa si è conclusa con un appello di Simona Scarpati: «nei quattro giorni della Biennale della Prossimità da tutta Italia arriveranno a Taranto operatori, amministratori locali, volontari e cittadini, tutti insieme per conoscere, formarsi, confrontare modelli e interventi, tessere reti e relazioni. È una straordinaria occasione di promozione della città, per mostrare finalmente, a una variegata platea di livello nazionale, un’immagine lontana dagli stereotipi negativi che l’hanno caratterizzata gli ultimi anni».
Di qui l’invito a tutti gli attori del territorio a prepararsi per accogliere al meglio gli ospiti che saranno per quattro giorni a Taranto visitando la città e il suo territorio.
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