venerdì 22 Novembre, 2024 - 22:29:15

A Taranto si inaugura la Riforma Franceschini con l’autonomia del Museo archeologico nazionale

 

MARTA: Museo di Taranto (Giuseppe Ferrara)
MARTA: Museo di Taranto (Giuseppe Ferrara)

A Taranto la riforma sui beni culturali, sottolineata dal Ministro Dario Franceschini, prende il via con la inaugurazione della autonomia del Museo Nazionale. Una Riforma che pone una questione di fondo riguardante il rapporto tra cultura e territorio. Tra gli articolati posti che hanno una loro valenza proprio sul piano valorizzante dei territori, creare dei Musei autonomi dalle Soprintendenze, con dei dirigenti di II fascia, è stato un dato innovativo di estrema importanza e, tra l’altro, per la esperienza che ho in questo campo, posso dire che si tratta di una chiave di lettura che apre notevolmente allo sviluppo dialettico e pragmatico tra comunità e museo.

Ha fatto bene il Ministro Franceschini a porre l’accento su un tale problema.

I Musei costituiscono, all’interno del contesto nel quale operano e si trovano a vivere una contestualizzazione sia culturale che dialettica con gli altri organismi istituzionali, un punto nevralgico di un sistema culturale combinato tra le attività, la formazione, la valorizzazione e, chiaramente, la fruizione.

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Il Museo se non è fruizione resta soltanto un deposito di materiale. Ma la fruizione può vantarsi soltanto grazie ad una concezione manageriale della cultura stessa. Anche un Museo archeologico non può puntare i riflettori direttamente e meramente al campo archeologico. Certo, l’archeologia deve essere predominante, ma deve essere vissuta dentro una comparazione con le culture altre che costituiscono una visione geo – storica del territorio.

Franceschini ha capito molto bene che l’interesse di un Museo deve richiamare altri interessi e la cultura deve essere sempre più considerata come un complesso di culture, attraverso una progettualità articolata pur nella omogeneità di un sapere che diventa molteplicità di nuovi saperi.

I Musei concepiti come sono concepiti oggi non portano ricchezza e non danno un senso comparativo alle culture contestualizzate nella visione moderna del bene culturale, che deve restare legato al rapporto tra economia e turismo. Un Museo pur non smarrendo la sua scientificità deve aprirsi alle economie culturale del territorio e deve creare attrazione.

Il termine giusto. Bisogna fare in modo che la cultura sia attrazione. Un Museo aperto e mai chiuso tra i soli addetti ai lavori, anche perché il bene culturale è il “bene” della cultura e la cultura non è un evento soltanto, ma una costante partecipazione tra quotidiane attività, proposizione progettuale e richiamo di nuove realtà e fasce generazionali che vivono su un territorio.

Bene. Questa riforma Franceschini ha un senso e il Museo di Taranto con la sua autonomia ha già sviluppato un percorso pienamente didattico applicato alle nuove metodologie culturali.

Pierfranco Bruni

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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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