Riflettere su quello che il nostro pianeta ci offre e pensare a come non sprecarlo è una cosa che si insegna sin dalla scuola dell’infanzia, quando si cerca di far presente ai bambini che la raccolta differenziata è utile alla terra, al mare, al cielo, agli animali e anche alle persone. Salvare il globo terrestre dal suo, a quanto pare, inevitabile declino è diventato oggi più importante di prima. Basti pensare alle tonnellate di plastica che occupano la maggior parte della superficie marittima, o ai gas nocivi di cui è piena l’aria che respiriamo o ancora all’urgente pericolo del surriscaldamento globale.
Ecco perché gli obiettivi di sviluppo sostenibile da raggiungere entro il 2030 riguardano anche e soprattutto la natura, la lotta contro il cambiamento climatico, la vita sott’acqua e la vita sulla terra. Ed è anche di questo, insieme agli altri obiettivi dell’agenda 2030, che si è discusso durante gli incontri del progetto Pon per lo sviluppo delle competenze di base in chiave innovativa a supporto dell’offerta formativa del Liceo.
Il modulo del percorso “Debate”, sotto la guida del docente esperto, prof.ssa Luana D’Aloja, e del docente-tutor, prof.ssa Erika Bascià, è, stato strutturato in due parti: la prima più teorica, dedicata alla lettura e ascolto collettivo dei discorsi attribuiti ai grandi oratori, dall’antica Grecia ai giorni nostri, all’analisi di testi argomentativi, nonché allo studio approfondito dell’Agenda 2030 con i suoi 17 obiettivi e 169 targets; la seconda invece ha avuto una veste più pratica, incentrata sulla produzione di quattro TED talks, sulla partecipazione al Debate Day, in data 18 maggio, e sulla messa in scena di uno spettacolo il cui titolo “Laudato si'” evoca l’amore ancestrale per la natura attraverso le sue creature.
La riflessione nata durante gli incontri dell’iter progettuale è stata per gli studenti da sprone alla maturazione di un “pensiero sostenibile” condiviso e condivisibile, secondo quanto auspicato dal dirigente scolastico, prof.ssa Maria Maddalena Di Maglie, nella programmazione degli interventi finanziati dai fondi europei: l’umanità, nel corso dei secoli, ha commesso gravi errori, ma è ancora in tempo, proprio attraverso le nuove generazioni, a porre rimedio a quegli errori. Porsi degli obiettivi da raggiungere in così poco tempo sembra quasi un pensiero utopistico, un desiderio dei più sognatori e niente più. Forse è così, forse servirà più tempo, forse il 2030 è troppo vicino. Ma per lo meno si può iniziare a fare qualcosa. Si deve. Per noi, per il nostro futuro, per i nostri figli, per i figli dei nostri figli. Non si può pensare di vivere in una società dove esistono persone di serie A e persone di serie B, non possiamo vivere in un ambiente malsano, inquinato e decadente, non possiamo assistere a forme di discriminazione, non possiamo continuare ad odiarci e a usare le nostre diversità come punti di debolezza. Non possiamo più farlo.
Per questo l’agenda 2030 deve essere un punto di partenza e non un punto di arrivo, per questo dobbiamo impegnarci a vivere in un mondo migliore. E tutti dobbiamo fare qualcosa per migliorarlo, anche nel nostro piccolo. E per farlo dobbiamo migliorare anche noi stessi, perché, citando Mahatma Gandhi, “un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso”.
Annachiara Fusco
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