Oggi primo ciak per ELIDE, il nuovo lavoro cinematografico di Carlo Barbalucca. Il ventunenne regista tarantino torna in città dopo l’esperienza da assistente regia nel film di Pupi Avati “Il ragazzo d’oro”. Dirigerà un gruppo di studenti.
Il cortometraggio ELIDE è il tassello finale di un progetto Pon di conoscenza di teoria e tecniche cinematografiche, rivolto ai ragazzi dai 16 ai 18 anni dell’istituto tecnico economico statale Pitagora. Un’idea che rientra nelle iniziative promosse dalla scuola, con Fondi Strutturali Europei.
Della parte teorica si è occupato il padre del regista, Pino Barbalucca. Con lui gli studenti che hanno aderito al progetto, circa 25, hanno seguito un percorso di qualche mese, studiando storia del cinema, sceneggiatura e tecniche di ripresa. Adesso invece il passaggio di testimone a Carlo, che, seppur giovanissimo, già vive e lavora a Roma nel mondo del cinema d’autore.
Tra gli esperti del settore che lavoreranno al corto anche Gigi Piepoli, di Hd Media, come direttore della fotografia. Sono stati coinvolti, nel ruolo degli adulti, tutti attori professionisti. Il resto del nutrito cast invece è costituito da alunni dell’istituto Pitagora.
Sul set, gli studenti non faranno solo gli attori: c’è chi interpreterà un personaggio, ma anche chi si occuperà del backstage, chi affiancherà fonici ed operatori di macchina, chi sarà accanto all’assistente di regia ed al direttore della fotografia, chi seguirà le disposizioni del direttore di produzione e chi quelle del segretario di edizione, chi si occuperà dei costumi e chi della scenografia. “Abbiamo cercato di dare un quadro completo di quelle che sono le professionalità che si muovono intorno ad un set – spiega Carlo Barbalucca – che non è fatto solo di attori e regista, come comunemente si crede, ma di tante maestranze, senza cui il lavoro non riuscirebbe così bene. Un film è il prodotto che racconta l’apporto di ciascuno. Ho voluto far capire ai ragazzi che ognuno avrà la responsabilità del risultato finale”.
SINOSSI ELIDE
Elide è un omaggio al cinema. Cinema che si nutre di cinema. Narra la storia di Vittorio, un regista tarantino dimenticato, che ha lavorato negli anni ’70 ed ’80 realizzando film cosiddetti di genere, dei trash di importanza secondaria rispetto a quello che lui avrebbe veramente amato raccontare. L’unica pellicola in cui si rispecchia arriva relativamente tardi, nel 1994, ed è paradossalmente l’opera che lo porta alla fine della sua carriera perché è un disastro completo al botteghino, nonostante sia un film sincero ed autobiografico. Quindi parliamo di un artista ormai dimenticato, un nostalgico, un uomo che vive nel passato e che torna a lavorare perché chiamato da una scuola a realizzare un progetto con dei ragazzi. Lui accetta questa sfida, in primis generazionale, relazionandosi con persone molto distanti da lui come età e come mentalità. Il desiderio di riportare alla luce il suo vecchio film, facendo in modo che a realizzarlo questa volta siano i ragazzi, sottoforma di cortometraggio, si scontrerà con una serie di ostacoli…
Le location: il film è un atto d’amore verso il cinema, la scuola e la città. Il cast è tutto tarantino e la pellicola sarà ambientata tra la scuola, alcuni angoli nascosti del borgo antico ed altri della litoranea salentina.
Si inizierà questo pomeriggio, a scuola, girando le scene che riproducono il casting di Vittorio per trovare gli attori in erba per il suo ELIDE. “I primi giorni saranno blandi – spiega Barbalucca – per abituare i ragazzi al set. Prenderemo il ritmo man mano. Abbiamo un programma di lavoro molto fitto. L’ultimo ciak è previsto per il 30 marzo. Si tratta di tempi lunghi ma indispensabili per creare una vera unione sul set e riuscire nell’intento formativo che si propone la scuola Pitagora”.
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