Tra un anniversario e un consolidato rapporto di amicizia la letteratura si fa testimonianza tra documenti e ricordi. Il tramite di tutto resta Fabrizio de André. L’anniversario è il decennale della scomparsa di Alberto Bevilacqua, che ebbi modo di conoscere a Roma intorno al 2008/2009. Il rapporto di amicizia è tra Bevilacqua e Pierfranco Bruni che ha dedicato libri sia allo stesso Bevilacqua che a De André. Fu proprio Bevilacqua a insistere di approfondire De André dal punto di vista delle matrice letterarie.
Alberto Bevilacqua, nello scritto su De André, ha affermato che Pierfranco Bruni è “Un saggista e un poeta che è una garanzia, fra i più lucidi e attenti nello studio delle correlazioni fra i ‘personaggi creativi’ del secolo” Nel libro dedicato ad Alberto Bevilacqua di Pierfranco Bruni, pubblicato dieci anni fa, c’è un capitolo in cui Bevilacqua scrive del lavoro dello stesso Bruni su Fabrizio De André.
Si tratta di una documentazione importante e testimonia soprattutto la competenza musicale di Alberto Bevilacqua nel confrontarsi con autori come il poeta de “La canzone dell’amore perduto”. Pierfranco Bruni, che a Fabrizio De Andrè si è rivolto in più occasioni con libri, saggi (editi anche da Rizzoli), conferenze, incontri che hanno posto all’attenzione il legame tra poesia e musica, risulta, per Bevilacqua, uno dei maggiori conoscitori dell’opera letteraria e musicale del poeta e cantautore genovese filtrando i grandi processi letterari.
Il libro di Pierfranco Bruni che omaggia Bevilacqua è stato pubblicato dall’editore Pellegrini dal titolo: “Spegnersi per non consumarsi. Io e Alberto Bevilacqua” risulta ancora oggi molto attuale per celebrare il decennale della scomparsa dell’autore de “La califfa” e pone all’attenzione sia l’aspetto letterario che il legame di profondo affetto tra i due scrittori. Bruni nel 2000 aveva pubblicato la prima edizione del “Fabrizio De André. Il cantico del sognatore mediterraneo”, che ha visto, successivamente, ben quattro nuove versioni arricchito da foto concesse dalla Fondazione De André e da Dori Ghezzi.
Nel sottolineare le articolazioni letterarie di Bevilacqua, Bruni ripropone la chiave di lettura di un rapporto tra lo scrittore Bevilacqua, il cantautore genovese e l’afflato lirico dello stesso Bruni rivolto al mondo mediterraneo dell’autore di “Anime salve”.
Infatti Bevilacqua, riferendosi a Pierfranco Bruni, della edizione deandreana del 2002, ebbe a dire che Bruni è “un saggista e un poeta che è una garanzia, fra i più lucidi e attenti nello studio delle correlazioni fra i ‘personaggi creativi’ del secolo, senza condizionamenti di scuole o di parti. Lo definirei: ‘Un mistico del talento, dovunque esista’.” E ancora, Bevilacqua analizzando il testo di Bruni sottolinea: “Ci troviamo di fronte a una vera e propria narrazione in cui la letteratura (quante citazioni, appropriate, naturali, dai poeti di ogni tempo, non per sfoggio di cultura, bensì per trasmettere emozioni) si intreccia con la vita”. Aggiunge sempre Bevilacqua: “Queste pagine che mi hanno toccato non definiscono solo il cantautore, ma un personaggio che ha caratterizzato il ‘pensare’ di alcune generazioni”.
Pierfranco Bruni intanto articola il suo lavoro su Alberto Bevilacqua attraversando le sue opere, ma soprattutto i suoi incontri. Si tratta del primo libro su Bevilacqua, scritto immediatamente dopo la morte di Alberto, che presenta un’eleganza di linguaggio e una originale struttura narrativa.
Alberto Bevilacqua scomparso il 9 settembre del 2013 resta una pietra miliare nel viaggio di Bruni come anche Fabrizio De Andrè. La poesia, i linguaggi musicali e il narrato sono un percorso di ricerca che permette di individuare il senso del racconto e la musicalità della parola. Cosa è stato Bevilacqua nella letteratura del Novecento? Cosa è stato De Andrè nel linguaggio poetico e musicale dagli cinquanta ad oggi? Cosa è la scrittura di Pierfranco Bruni nel tempo della letteratura della modernità? Un pensare che ci conduce alla nostra contemporaneità proprio attraverso i libri di Bruni tra una asistematicità filosofica e una visione onirica, metaforica dentro il pensiero metafisico.
Marilena Cavallo