Per il rilancio del Mezzogiorno e della sua filiera agroalimentare occorre puntare ad un sistema di trasporto intermodale sostenibile: la strada è stata indicata da esperti e politici nell’incontro organizzato in Puglia, a Manduria, dall’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile (Alis). Nel corso dei lavori – moderati da Bruno Vespa – sono intervenuti il presidente di Alis, Guido Grimaldi, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il presidente del Gruppo Grimaldi Emanuele Grimaldi, il sottosegretario al Sud Giuseppina Castiello, il direttore generale per la vigilanza sulle autorità portuali Mauro Coletta, i presidenti delle autorità di sistema portuale per il Mar Adriatico Meridionale e per il Mar Ionio Ugo Patroni Griffi e Sergio Prete, Pasquale Casillo presidente della Casillo Group e Francesco Sciaudone, managing partner dello Studio legale Grimaldi.
«Sicuramente bisognerà insistere sulla messa a sistema del rapporto tra pubblico e privato. Per quanto ci riguarda – ha detto Guido Grimaldi – la presenza delle Autorità portuali all’interno della nostra associazione viaggia palesemente in tal senso. Poi è necessario operare con coraggio e non temere di avere spirito di iniziativa». E proprio nel corso della serata si è affrontata una nuova iniziativa di matrice associativa, unica nel suo genere: la promozione ed il lancio di un fondo per centinaia di milioni, per consentire alle aziende associate di accedere a nuovi investimenti finalizzati allo sviluppo della logistica integrata e dell’intermodalità.
«Grazie all’intermodalità marittima, i costi del trasporto – ha detto Emanuele Grimaldi – si sono abbattuti sino ad un 30-40% rispetto alla modalità tuttostrada. Bisogna assolutamente internazionalizzarsi ed avere visioni che coinvolgono più mercati».
Il Governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha apprezzato molto l’iniziativa ed ha puntato il dito sulla necessità di disinnescare l’immobilismo procurato dall’eccessiva burocrazia. «Il nuovo governo punta tanto sull’abbassamento della tassazione fiscale. In realtà – ha detto – le imprese vogliono innanzitutto una forte semplificazione. Per fare un’opera pubblica oggi ci vogliono mediamente dieci anni, dove nel resto d’Europa ne bastano tre e mezzo. Invece noi abbiamo un codice degli appalti che è una catastrofe. Il vero problema – ha concluso Emiliano – è che per superare tutto ciò ci sarebbe bisogno di una forte coesione politica».
Le conclusioni sono spettate al Governo, rappresentato dal Sottosegretario al Sud Giuseppina Castiello che ha sostenuto che per il Mezzogiorno c’è bisogno di cambiare approccio. «Dobbiamo far diventare il Sud – ha detto l’esponente leghista – un nuovo locomotore del Paese. Ed una nuova coniugazione tra il mondo dell’imprenditoria e il pubblico è sicuramente una buona chiave di lettura. L’autonomia passa dagli investimenti, dalle strategie, e dallo sviluppo delle infrastrutture per i trasporti combinati».
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