L’Oasi WWF di Monte Sant’Elia, in agro di Massafra, grazie all’azione di tutela e protezione del WWF è un santuario della biodiversità, un’area di circa cento ettari che comprende un bosco di leccio, macchia mediterranea, pascoli, seminativi e una masseria storica.
L’Oasi WWF di Monte Sant’Elia rientra nel Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine”, con i suoi 25.000 ettari la più estesa area protetta regionale, un autentico paradiso naturale, scelto per nidificare da una delle poche coppie italiane di capovaccaio, un piccolo avvoltoio che un tempo era numerosissimo, e da una delle dieci coppie di cicogna nera censite del nostro Paese.
Da ieri (venerdì 16 marzo) tutti quelli che vorranno visitare l’Oasi WWF di Monte Sant’Elia, i cittadini e i turisti che vorranno visitare la zona percorrendone i sentieri, a piedi o in bici, nonché avere informazioni sulle belle naturalistiche dell’intero Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, hanno a disposizione un Centro Visite (contatti trulliegravine@wwf.it – cell. 3206067922).
È stato realizzato in una antica masseria dell’Ottocento ubicata all’interno dell’Oasi, una infrastruttura che, dopo essere stata abbandonata per anni e anni, in circa nove mesi di lavori è stata restaurata per farla ritornare al suo antico splendore.
La struttura sarà, oltre che Centro per accogliere i visitatori, anche location per workshop e convegni inerenti tematiche ambientali, ed attività di divulgazione ed educazione ambientale.
È una delle azioni del progetto “Uppark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud, con il cui finanziamento è stato possibile progettare le opere di ristrutturazione e di restauro conservativo della masseria e della stalla.
Il Centro Visite del Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” è stato inaugurato alla presenza Sebastiano Stano, Consigliere provinciale con Delega al Parco, Fabrizio Quarto, Sindaco di Massafra, Giovanni Piero Barulli, Sindaco di Mottola, Carmine Annicchiarico, WWF Oasi, Nicolò Carnimeo, delegato WWF Puglia, e Gianni Grassi, presidente WWF Trulli e Gravine.
Fabrizio Quarto ha annunciato che «proprio oggi il Comune di Massafra ha acquisito dal Demanio Militare l’area confinante con l’Oasi di Monte Sant’Elia, circa 160 ettari che intendiamo, nel pieno rispetto della normativa per la tutela dell’ambiente e la salvaguardia del paesaggio, rendere fruibile alla comunità, individuando tutte le soluzioni possibili in un percorso condiviso con il mondo dell’associazionismo e con i soggetti anche non pubblici».
Nicolo Carnimeo ha spiegato che «oggi è un giorno importante per il WWF Puglia, perché con questo Centro visite incrementiamo la fruibilità dell’Oasi di Monte Sant’Elia a favore della comunità tutta, anche dei turisti naturisti, valorizzando così questo straordinario paradiso della biodiversità che dobbiamo conservare per consegnarlo intatto ai nostri figli»
Gianni Grassi ha illustrato la suggestiva storia di questa masseria ottocentesca; «dal 1978 al 1991 vi hanno vissuto un gruppo di esponenti della Comunità dell’Arca, fondata da Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, filosofo pugliese discepolo di Gandhi, che all’epoca contava in Italia migliaia di proseliti. Per lustri vissero qui in tanti, secondo i dettami del filosofo indiano, precorrendo i tempi: impiantarono coltivazioni biologiche e realizzarono impianti per l’energia rinnovabile costruendoseli! Poi nel 1995, ormai conclusa questa esperienza, decisero di donare la masseria al WWF Italia».
L’Oasi WWF Monte Sant’Elia è gestita da otto anni, a titolo gratuito, dal WWF Trulli e Gravine, associazione che opera in Provincia di Taranto dal 1985 per la conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico del territorio, distinguendosi per lo spirito di coinvolgimento della cittadinanza in attività di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e per la fattiva collaborazione volta ad orientare le amministrazioni pubbliche verso programmi, accordi e progetti per il raggiungimento delle finalità associative.
Il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”
Con una superficie complessiva di 25.000 ettari, il Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine” è la più estesa area protetta regionale: il parco si estende sul territorio di 13 comuni della Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castellaneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Palagianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, Montemesola, Grottaglie e San Marzano) e su quello del comune brindisino di Villa Castelli.
Questo enorme territorio è stato compreso nel Parco Naturale Regionale “Terra delle “Gravine”, costituito ex lege nel 2005, con l’evidente intento, seppur non dichiarato, di mettere assieme i territori della “pietra scavata” che hanno dato vita ai villaggi rupestri e quelli della “pietra costruita”, quei “thòlos” da cui discendono i trulli della Murgia.
Non esiste altrove, in tutta l’Europa occidentale, un’area con un’analoga concentrazione di insediamenti rupestri e di siti archeologici, con ricchezze naturalistiche e fenomeni carsici di simile rilevanza, con un paragonabile patrimonio di biodiversità.
È un vasto territorio in cui sono altresì comprese aree a fortissima antropizzazione, si pensi alla Gravina di Statte ubicata a pochi chilometri dalla zona industriale di Taranto, che per questo motivo devono essere tutelate e valorizzate con maggiore attenzione.
Per questo c’è oggi il Progetto “UPPark! Strategie di rete per il Parco Terra delle Gravine”, sostenuto da Fondazione con il Sud nell’ambito del Bando Ambiente 2015, che prevede l’esecuzione di una serie di attività per valorizzare il Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine” rendendolo pienamente fruibile ai cittadini.
Attuando una serie di interventi per la prevenzione e la riduzione dei rischi ambientali nell’area del parco, inoltre, il Progetto “UPPark” intende preservare l’integrità dei questo straordinario ecosistema, un vero e proprio santuario della biodiversità, per le generazioni future.
Il progetto è stato proposto dal WWF “Trulli e Gravine”, in qualità di capofila, insieme a un ampio partenariato che comprende la Provincia di Taranto, in qualità di organismo di gestione del Parco Naturale Regionale Terra delle Gravine, la Casa Circondariale di Taranto, lo IAMC-CNR, l’Ufficio Scolastico Provinciale, il Gruppo Speleologico Martinese, l’Associazione “Learning Cities”, il Club Unesco, il CNSAS Servizio Regionale pugliese, il Nucleo Volontario Protezione Civile di Palagiano, “La Mediana”, e la Federazione Speleologica Pugliese.
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