Un monumento che, nella sua estrema semplicità, ha un enorme valore simbolico: a Sava è stata inaugurata la prima panchina bianca della provincia jonica!
È una iniziativa dell’Anmil Territoriale di Taranto e del Comune di Sava che, in occasione del 79esimo anniversario dell’Anmil, hanno fatto dipingere di bianco una banchina nella centralissima Piazza San Giovanni, apponendovi la scritta “Prevenzione…” e una targa con una semplice dicitura: “In ricordo dei caduti sul lavoro”.
La panchina bianca è stata inaugurata con una cerimonia, nella serata di lunedì 19 settembre, alla quale hanno partecipato il Presidente territoriale Anmil Giovanni De Stratis, il Sindaco di Sava Gaetano Picchierri, accompagnato da una folta delegazione di assessori e consiglieri comunali, il Responsabile Direzione regionale Puglia Inail Giuseppe Gigante, e il Vicepresidente nazionale Anmil Emidio Deandri; sono intervenuti il Sindaco di Torricella Francesco Turaco e le rappresentanze istituzionali dei Comuni di San Giorgio Jonico e Statte.
Le autorità si sono poi trasferite della vicina Sala Amphipolis per una tavola rotonda che, moderata dall’Avvocato Mariella Tritto, legale dell’Anmil, è stata aperta dal Presidente territoriale Anmil Giovanni De Stratis spiegando che «questo evento avviene a pochi giorni del voto: noi dell’Anmil abbiamo letto con attenzione e tristemente constatato che, nei programmi dei partiti che concorrono alla prossima competizione elettorale, sulla sicurezza sul lavoro non c’è quasi nulla. Oltre ai soliti proclami, peraltro nemmeno rispondenti all’urgenza del momento considerati i disastrosi dati sul trend del 2022, nessuno sembra aver preso seriamente a cuore il tema della Sicurezza sul lavoro e delle malattie professionali».
«Un po’ ce lo aspettavamo, un po’ no. Ce lo aspettavamo – ha poi detto Giovanni De Stratis – perché il tema non ha mai avuto un appeal propagandistico. Un po’ no, perché dopo i grandi proclami, a proposito dell’Agenda Draghi credevamo che, proprio in virtù dell’impegno del Governo Draghi, dovesse prendere corpo un approccio teso ad ottenere risultati, ma così non è stato, e ora dovremo aspettare il prossimo Esecutivo con cui da subito intendiamo interloquire».
È poi intervenuto il Sindaco di Sava Gaetano Picchierri per il quale «questo evento rinnova e consolida il rapporto di collaborazione dell’Amministrazione comunale con l’Anmil, che qui nel recente passato ha inaugurato un Monumento ai caduti sul Lavoro e ha celebrato più volte la sua Giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro. La panchina bianca vuole testimoniare la ferita lacerante che ancora oggi costituiscono le morti sul lavoro per la nostra società, sensibilizzare e contribuire alla massima diffusione dei temi della sicurezza sul lavoro. È importante ricordare le vittime, ma soprattutto accendere i riflettori sul necessario ed imprescindibile rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro per salvare tante vite».
Il Vicepresidente nazionale Anmil Emidio Deandri ha iniziato il suo intervento ricordando che «a Lizzano, a pochi chilometri da Sava, solo pochi giorni fa è morto Claudio Principale, un lavoratore edile di Pulsano che, uscito di casa la mattina per andare a lavorare, non è più tornato. È l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, un assurdo tributo di vite umane che la nostra comunità continua a pagare».
«I dati Inail sul trend nel 2022 parlano chiaro – ha poi detto Emidio Deandri collegandosi all’intervento di Giovanni De Stratis – e non lasciano margini l’interpretazione: rischiamo di vedere incrementate di quasi il 50% le denunce di infortunio e i decessi sul lavoro. Alla ripresa dell’attività parlamentare e dell’operatività di Palazzo Chigi, l’Anmil si impegnerà affinchè gli infortuni e le morti sul lavoro diventino oggetto di un’azione specifica, decisa e realmente efficace. E noi vogliamo farne parte».
Chiudendo i lavori il Responsabile Direzione regionale Puglia Inail Giuseppe Gigante ha affermato che «la salute e la sicurezza sul lavoro sono temi che devono essere al centro di tutti, il 41% di incidenti sul lavoro in più in sette mesi sul 2021-22 ci deve far riflettere. Bisogna realizzare nel Paese una cultura della sicurezza che parta dal mondo della scuola, che comprenda le imprese. Le istituzioni e la politica la devono mettere nel proprio dibattito non politico, ma di vissuto quotidiano».
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