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Antonio da Padova, da tutto il mondo appelli al santo delle cose perdute

Roma, 12 giu. (Adnkronos) – Dall’Australia a Padova per venerare sant’Antonio: attesi fedeli da tutto il mondo per le celebrazioni dedicate al santo dei miracoli. La devozione non tramonta e continua ad essere “punto di riferimento di tanta gente”, per dirla con Giustina Destro, ex sindaco di Padova. Domani sarà celebrato a Padova con una processione, trasmessa in mondovisione, che onorerà la figura del Santo popolare anche per fare ritrovare le cose perdute. Ancora oggi è in voga la filastrocca-preghiera con la quale si recita ‘Sant’Antonio dalla barba bianca, fammi trovare quello che mi manca’.

I frati della basilica di Sant’Antonio conservano ancora una lettera di oltre vent’anni fa giunta dal Sudamerica, scritta da una signora che, indispettita con il Santo che non faceva trovare un marito alla figlia, gettò dalla finestra la statuetta di Sant’Antonio. Si racconta che la statuetta colpì un passante, che diventò poi il genero della signora.

Sant’Antonio da Padova è soprattutto il santo dei miracoli. Uno di essi, fu causato da una confessione. Un uomo di Padova, di nome Leonardo, una volta riferì all’uomo di Dio, tra gli altri peccati di cui s’era accusato, di avere percosso con un calcio la propria madre, e con tale violenza da farla cadere malamente per terra. Il beato padre Antonio, che detestava ogni cattiveria, commento’: “Il piede che colpisce la madre o il padre, meriterebbe di essere tagliato all’istante”.

L’uomo, non avendo capito il senso della frase, nel rimorso per la colpa commessa e per le aspre parole del Santo, tornò in fretta a casa e subito si recise il piede. La notizia di una punizione tanto crudele si diffuse per tutta la città, e fu riportata al servo di Dio.

Appena il Santo ebbe accostato il piede alla gamba tracciandovi il segno del Crocifisso, passandovi sopra le sacre mani, il piede tornò ad unirsi all’arto e l’uomo si mise a camminare e a saltare, lodando e magnificando Dio e rendendo grazie infinite al beato Antonio, che in maniera così mirabile lo aveva risanato.

A Sant’Antonio si attribuisce anche il miracolo dei pesci e si racconta che quando Antonio cominciò a parlare, i pesci si elevarono sopra la superficie dell’acqua e lo guardarono attentamente con la bocca aperta. I pesci non si allontanarono dal posto se non dopo aver ricevuto la sua benedizione. I miracoli di Sant’Antonio sono conosciuti anche in Toscana. Un giorno, mentre si stavano celebrando con solennità le esequie di una persona molto facoltosa, si racconta che al funerale era presente sant’Antonio, il quale, scosso da un’ispirazione si mise a gridare che quel morto non andava sepolto in luogo consacrato, bensì lungo le mura della città.

Di fronte alla richiesta, tutti rimasero sconvolti. Vennero chiamati dei chirurghi che aprirono il petto al defunto. Ma non vi trovarono il cuore che, secondo la predizione del Santo, rinvennero nella cassaforte dov’era conservato il denaro. Per questo motivo, la cittadinanza lodò con entusiasmo Dio e il suo Santo. E quel morto non fu deposto nel mausoleo preparatogli, ma trascinato sul terrapieno e sotterrato.

Sant’Antonio è venerato a Padova ma è originario di Lisbona. Anche qui c’è un miracolo da segnalare. Mentre ancora vivevano i parenti del Santo, due erano nemici e si odiavano a morte. Accadde che il figlio d’uno di questi incontrò il nemico di famiglia che abitava vicino ai genitori del beato Antonio. Il ragazzo venne ucciso e sotterrato in una fossa. Poiché il giovane era figlio di un notabile vennero perquisiti la dimora e l’orto ma non si scoprì nessun indizio.

Il beato Antonio, sebbene fosse a Padova seppe del fatto per ispirazione divina. Con un prodigio divino venne trasportato fino alla città di Lisbona. Portato davanti al corpo del ragazzo morto gli comandò di alzarsi e dire se a ucciderlo fossero stati i suoi parenti. Il ragazzo si destò da morte e affermò che i familiari del beato Antonio erano del tutto estranei al delitto.

Domani a Padova il clou delle celebrazioni. Per l’occasione, la basilica di Sant’Antonio aprirà alle 5.30 e resterà aperta sino alle ore 22.30. Alle 17 la Santa Messa solenne presieduta da padre Gianni Cappelletto, ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali.

A seguire, la processione delle reliquie del Santo e della sua statua per le vie della città di Padova. Al termine della processione, la benedizione solenne ai pellegrini con la reliquia del Santo.

Una devozione, quella per sant’Antonio che, come dice Giustina Destro, ex sindaco della città di Padova, “ha ancora più valore oggi in un momento in cui c’è bisogno di credere”. Quanto alle cose perdute e da ritrovare, dice la Destro, c’è bisogno di recuperare “i valori fondamentali della famiglia. Occorre inoltre dare obiettivi ai giovani e dare loro speranze per potere avere fiducia nel futuro”.

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