Tardo pomeriggio domenicale di un novembre incredibilmente caldo… l’umida luce offuscata non nega lo spettacolo dei colori che rinascono nuovi anche in questa stagione morta, quasi a dirci che niente torna uguale e scontato neanche l’inevitabilità di un autunno arrivato troppo presto.
In questa tregua pomeridiana rallentano parole, pensieri e respiro e senti salire in superficie una dolorosa eccezionale normalità a cui spesso non fai caso perché scontata anch’essa come quei giorni che spesso attraversi con noncuranza senza voltarti.
Nel silenzio ovattato di una serenità ritrovata la domenica rappresenta quel ponte per chiudere e aprire un altro tempo. Un giorno difficile da collocare nella sequenza della settimana ( è il primo o l’ultimo?) Nel gioco dei colori che associamo alle idee viene spontaneo attribuirle il bianco… un non colore appunto… una zona franca appoggiata ai giorni che l ‘hanno preceduta e che può concludere, mentre nello stesso tempo già si insinua e prende posto in quelli che stanno per arrivare. Sembra non brilli di luce propria ma “passa e trascorre ” in virtù di quello che è stato fino al giorno prima e nel frattempo sta già preparando il lunedì.
Trascorriamo la settimana aspettano il suo arrivo ma nello stesso tempo, la sua pigrizia, la sua lentezza, la sua aria sempre assonnata, la sua mancanza di “pretese” ci lascia un po’ spiazzati e delusi, e non vediamo l’ora di oltrepassare questo limbo in cui tutto e il contrario di tutto possiamo o pensiamo di concederci. Quando poi, verso quest’ora, siamo quasi già fuori, tiriamo un colpevole sospiro di sollievo!! Abbiamo un’altra settimana per aspettare il suo arrivo e caricarla di attese!
Anna Marsella
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