Devo ammetterlo: l’interesse per i Cavalieri di Malta mi è maturato un po’ alla volta, dopo aver approfondito gli studi e aver conosciuto meglio il patrimonio artistico e architettonico che essi hanno lasciato in eredità al mio paese, Maruggio.
Sono sempre stato convinto che se una Comunità non riesce a prendere coscienza delle proprie radici e dell’eccezionalità della propria ricchezza culturale (materiale ed immateriale), non saprà mai immaginare un futuro coerente, tutelando e promuovendo in maniera intelligente le proprie risorse.
La presenza dei Cavalieri Ospitalieri a Maruggio rappresenta un “unicum” nella nostra zona, e come tale è un valore che altri non possono vantare, che abbiamo il vantaggio di poter sfruttare consapevolmente, per sviluppare- anche, ma non solo – un’opportunità economica a beneficio del territorio.
Nel mio piccolo – in tutti questi anni – nella veste di guida turistica ho cercato di trasmettere un po’ di informazioni al riguardo nel corso di numerose visite guidate, producendo materiali divulgativi oppure organizzando momenti di approfondimento culturale, o approfittando di rassegne più rinomate al fine di inserire Maruggio in un circuito stabile e continuativo di promozione.
Ma ho sempre pensato che per raccontare meglio una Storia non c’è niente di più appropriato che rappresentarla, “guardandola con gli occhi” svolgersi nei luoghi dove essa si è legata.
Nel 2004 – grazie all’impegno di un gruppo di maestre della Scuola Elementare di Maruggio – fu organizzato un corteo storico che vide la partecipazione di tanti bambini e dei loro genitori. Un evento rimasto indelebile nel ricordo di molti maruggesi.
Poi un bel giorno, Michele Chiego – che nel silenzio di questi anni ha coltivato nella sua mente l’idea di riproporre una rievocazione storica con tutti i crismi filologici – ha tirato fuori dal cassetto dei suoi desideri un copione, sottoponendolo contestualmente sia al Comune di Maruggio che alla Pro Loco.
Nel primo caso, il progetto è stato candidato all’ottenimento di un adeguato finanziamento per la sua realizzazione. Nell’attesa che ciò avvenga, la “Pro Loco” ha accettato la sfida, e si buttata a capofitto nell’organizzazione dell’evento che tutti aspettavano, con l’obiettivo di farne un’attrazione turistica, al pari della sempre attesissima “Strada dei Saperi e dei Sapori”.
Si è subito costituito un gruppo di lavoro, che si è messo al lavoro da dopo l’estate scorsa.
Un gruppo affiatato, che si è riunito più volte nel corso dei mesi, e che credo sia doveroso ringraziare, iniziando dal Presidente della “Pro Loco” Massimo Quaranta, per la smisurata pazienza combinata alla grande dote di responsabilità con le quali ha guidato l’impresa; e poi Antonello Marasco, dalle efficaci qualità di mediazione, che ci hanno permesso di portare la nave in porto; grazie anche a Chiara Gioia, per la sua scrupolosità e competenza nella ricostruzione filologica dei dettagli; e all’instancabile Michele Chiego, sognatore – talvolta troppo sognatore – al quale va riconosciuta sana passione e duro lavoro.
Mi preme menzionare anche Katja Zaccheo e Antonia Blasi, che abbiamo interpellato all’inizio del percorso per ottenere dei preziosi consigli, quando stavamo immaginando anche più di quello che potevamo concretamente realizzare (e che magari riusciremo a realizzare, prima o poi…).
Abbiamo compreso fin dall’inizio che l’iniziativa sarebbe stata ardua da condurre in solitudine. E per lo spirito con il quale l’avevamo sognata, non abbiamo ritenuto giusto precluderci alcuna collaborazione con le altre realtà cittadine. Perché non siamo isole, seppur felici…
E quindi ci siamo relazionati immediatamente con l’Amministrazione Comunale di Maruggio, ottenendo il necessario appoggio dalla Consigliera delegata al Turismo Tiziana Destratis e del Sindaco, che si sono adoperati per costruire importanti relazioni istituzionali per il prossimo futuro.
Ci siamo interfacciati anche con la Chiesa Madre di Maruggio Don Antonello e poi anche con il Circolo Anspi “Emmaus”, che in qualche modo hanno già provato a cimentarsi nell’organizzazione di rappresentazioni in costume in ambito religioso.
Infine ci siamo rivolti a tutte le Associazioni del paese, auspicando un loro fattivo protagonismo, affidando l’azione di pubblicità degli incontri preparatori e dell’evento in sé a Fernando Filomena, direttore de “La Voce di Maruggio”.
Tutto questo prodigarsi per organizzare la rievocazione storica non sarebbe stato possibile senza l’input principale: la Storia.
Ed è grazie a uomini di cultura come Tonino Filomena (autore del libro dal quale è stata tratta la sceneggiatura di “Attacco a Maruggio”) se oggi possiamo portare in scena un frammento importante della nostra Storia locale, mettendola a disposizione di tutti, della Comunità e dei visitatori curiosi.
È così che abbiamo lavorato, coinvolgendo studiosi e semplici appassionati, sempre animati dalle migliori intenzioni, avendo ben presente il fine ultimo: quello di offrire alla nostra Maruggio la possibilità di riappropriarsi del proprio passato, per incoraggiarla a mettere insieme i tasselli di uno sviluppo socio-culturale più adatto alla propria identità.
Nuove sfide ci aspettano dopo il 2 Ottobre, e sono certo che la mia Comunità le saprà cogliere, lavorando lealmente su progetti che ci faranno crescere, tutti insieme.
Intanto godiamoci i frutti di questo primo tentativo di rievocazione storica, sapendo che ci sarà senz’altro qualcosa da perfezionare per le edizioni a venire.
Ma tutti i grandi sono stati piccoli, almeno una volta. E noi sapremo migliorarci ancora, senza alcun dubbio.
Aldo Summa
Corteo storico del 2004 Scuola Elementare di Maruggio
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