Lecce – Fonti della Difesa hanno diffuso i nomi di cinque dei sei militari rimasti uccisi nell’attentato di questa mattina a Kabul. Si tratta del tenente Antonio Fortunato, di Lago Negro in provincia di Potenza; il primo caporal maggiore Matteo Mureddu, di Oristano; il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto nativo di Garus in Svizzera di origini salentine, Tiggiano (Le); il sergente maggiore Roberto Valente di Napoli; il primo caporal maggiore Giandomenico Pistonami, di Orvieto.
“Esprimo profondo cordoglio alle famiglie dei sei militari italiani uccisi da un’autobomba a Kabul e vicinanza ai soldati rimasti feriti”. È quanto dichiara il Vice Segretario nazionale dei Popolari Udeur e consigliere della Regione Puglia, Antonio Buccoliero, dopo l’attentato in Afghanistan costato la vita a sei soldati italiani e il ferimento di altri quattro militari, tutti appartenenti al 186/mo Reggimento della Folgore.
“Si tratta dell’ennesima, grave tragedia – prosegue Buccoliero – che colpisce il nostro Paese e che porta a 21 il numero dei militari che, dal 2004, hanno perso la vita in Afghanistan. In casi come questi le parole lasciano spazio allo sgomento e al senso di impotenza, che pervade ognuno di noi, quando si realizza come il cammino verso la pace e la democrazia sia ancora estremamente lungo e faticoso, lastricato di sangue, di sofferenza e di famiglie segnate per sempre.
Quello di oggi è il secondo più grave attentato subito dai nostri militari dopo la strage di Nassiriya; il nostro territorio conosce bene il sacrificio di chi parte per onorare la divisa che indossa e di chi, invece, resta nella sofferenza di un’assenza definitiva.
In questi momenti, è importante che lo spirito unitario, che deve guidare il percorso del nostro Paese prevalga su ogni possibile polemica, per far sì che il sacrificio di tanti nostri valorosi soldati non vada dimenticato o reso vano.
“Intendo, infine– conclude Buccoliero – rivolgere un pensiero di vicinanza ai colleghi dei militari uccisi, che pur sopraffatti dal dolore, continuano a portare avanti la loro meritoria opera di sostegno alle forze di sicurezza afgane e di supporto all’azione umanitaria internazionale”.
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