Presentato stamattina il convegno che si terrà presso la sede UniBa di Taranto, dedicato all’autismo e organizzato da Asl Taranto e Università di Bari. A confronto medici e accademici per la condivisione di buone pratiche e la creazione di una rete di cura e sostegno delle persone con autismo.
È stato presentato stamattina, presso la Direzione generale della Asl Taranto, il convegno scientifico dal titolo “Autismo: ricerca, innovazione, programmazione e servizi territoriali. Le buone pratiche”, organizzato dalla Asl Taranto e la Scuola di Medicina dell’Università degli studi di Bari, insieme alla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza SINPIA, che si terrà il 22 e 23 febbraio prossimi nell’Aula Magna del Dipartimento Jonico dell’Università di Bari. Rivolto non solo ai professionisti sanitari ma anche ai rappresentanti del mondo della scuola, delle associazioni e alle famiglie, il seminario, sotto la direzione del DG Asl Taranto Vito Gregorio Colacicco e del Preside della Scuola di Medicina dell’Università di Bari Alessandro Dell’Erba, vedrà due giorni di confronto e condivisione tra esperti e studiosi, con le preziose lectio magistralis dei professori Giacomo Vivanti della Drexel University di Philadelphia e Samuele Cortese dell’Università di Southampton.
“Obiettivo di questo appuntamento, che vede insieme la Asl con l’Università di Bari e la partecipazione di studiosi di fama internazionale – ha affermato il direttore generale Gregorio Colacicco – è promuovere quella rete che coinvolge servizio sanitario nazionale, welfare, scuola, famiglie e privato sociale per accompagnare le persone con autismo nel corso della loro esistenza. Vogliamo, infatti, mettere a punto una filiera che veda coinvolti tutti i soggetti, anche istituzioni e politica, nell’ottica della costruzione di buone pratiche. Immaginiamo un percorso virtuoso che parta dalla ricerca per giungere, attraverso una programmazione adeguata, all’attivazione dei servizi territoriali in una rete di integrazione sanitaria e sociale capace di sostenere nel tempo gli interventi per le persone affette da questo tipo di disturbo.”
I disturbi dello spettro dell’autismo sono disturbi del neurosviluppo, a esordio precoce e che accompagnano l’individuo per tutta la sua esistenza, la cui incidenza tende a un progressivo aumento in tutto il mondo. In Italia si stima che un bambino su 77, nella fascia 7-9 anni, presenta una condizione di disturbo dello spettro autistico (ASD), con una prevalenza nei maschietti. I disturbi dello spettro autistico sono caratterizzati da deficit nella comunicazione sociale e nella interazione sociale nei vari contesti di vita e hanno un impatto di intensità variabile sulle capacità di adattamento della persona, risentendo in modo significativo degli interventi educativo-riabilitativi e della tempistica con cui gli stessi vengono resi. Per tale motivo, e data la complessità dei quadri clinici, è fondamentale la presa in carico da parte di una rete che possa offrire una visione multidisciplinare e multiprofessionale e, quindi, la condivisione di buone pratiche e contenuti scientifici, l’attivazione di confronti e partecipazione, come avverrà durante queste giornate. Grazie alla preziosa partecipazione dei genitori di bambini con il disturbo dello spettro autistico, sarà possibile dare vita a un confronto e una condivisione di buone prassi per migliorare il servizio e la presa in carico, in una alleanza tra Asl e famiglie, indispensabile per la cura.
Alla presentazione, oltre alla direzione strategica della Asl – insieme al DG Colacicco erano infatti presenti anche il direttore sanitario Aldo Minerba e il direttore amministrativo Vito Santoro – hanno partecipato la direttrice del Dipartimento di Salute mentale Maria Nacci, la direttrice della Struttura di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’adolescenza Cristina Dellarosa, e la responsabile della struttura di Formazione Margherita Taddeo.
Il convegno si aprirà giovedì 22 febbraio alle ore 14 con la testimonianza dei genitori di un bambino autistico ed è rivolto non solo al personale sanitario, agli studiosi e agli operatori ma anche alle associazioni e agli operatori delle strutture pubbliche e private. Con l’obiettivo di sensibilizzare anche i più giovani, assisteranno ai lavori del convegno anche gli studenti del Corso di laurea in Medicina e gli alunni del liceo Battaglini di Taranto.
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