Il profumo del mosto tra le vie del borgo antico di Avetrana ubriaca i sensi tra i “capasoni” nelle cantine. Le campane della chiesa madre scandiscono le giornate con i loro rintocchi, mentre tra i filari dei vigneti uomini e donne tra i canti il sudore e la fatica della vendemmia, lavorano per donare alle nostre tavole un nettare unico: il primitivo.
Nella vicina costa il sole splende ancora alto per deliziare i turisti settembrini di un mare d’incanto e passeggiate tra immense distese di uliveti che si perdono a vista d’occhio stagliandosi in un cielo azzurro tra fichi d’india e muretti a secco. Ritrovandosi ad ammirare un roseo tramonto dal terrazzo di una masseria cinquecentesca, deliziandosi con un brindisi a questa meravigliosa terra: Avetrana.
Salvatore Cosma