AVETRANA – I militari della stazione Carabinieri di Avetrana, al termine di articolata attività d’indagine, hanno denunciato in stato di libertà un 31enne, incensurato, poiché sorpreso mentre prelevava due giovani rumene dal loro domicilio, per condurle, a bordo della sua autovettura, nella vicina località balneare di Torre Lapillo del comune di Porto Cesareo (LE), luogo in cui le donne esercitavano la prostituzione.
I militari, che da diversi giorni monitoravano gli spostamenti dell’uomo, ieri mattina, dopo aver pedinato, a bordo di auto civetta, lungo tutto l’itinerario che dal comune di Avetrana conduce alla suddetta località balneare salentina, decidevano di intervenire, provvedendo a bloccare l’autovettura dove viaggiavano le due giovani ragazze ed il loro “protettore”, nel momento in cui queste scendevano dalla vettura, proprio sul luogo dove quotidianamente esercitavano ” l’antica arte”.
Accompagnati in caserma, le due ragazze rumene sono state identificatele ed espletate le formalità di rito, l’uomo è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Taranto, per favoreggiamento della prostituzione. Lo stesso è stato inoltre proposto al Questore della provincia di Taranto per il foglio di via obbligatorio dal comune di Avetrana, per tre anni.
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Basta con questo illogico reato di favoreggiamento dell’altrui prostituzione (articolo 3 n. 8 Legge 75/1958). Suggerisco di sollevare la questione di legittimità costituzionale della detta branchia normativa, poiché tale sembra in contrasto con gli articoli 3 comma primo, 13 comma primo e 17 comma primo della Costituzione Italiana, siccome le leggi devono essere uguali per tutti, la libertà personale è inviolabile ed i cittadini hanno diritto di riunirsi pacificamente e sen’armi. In più, l’articolo 3 della Convenzione ONU 1949-51 prevede il fatto illecito in esame solo dove lo permette la legislazione nazionale dello Stato che ha ratificato (l’Italia nel 1980) la succitata norma internazionale.