Sulle bustine dello zucchero fanno capolino barzellette tutt’altro che dolci, che gli ignari clienti si ritrovano a leggere tra un cappuccino e un caffè nei bar e in diversi esercizi pubblici. Le battute prendono in giro le donne offendendole, tanto da far andare su tutte le furie le associazioni femministe che accusano l’azienda produttrice di misoginia. Che l’umorismo possa anche riguardare fatti non piacevoli può essere opinione condivisa, ma che accomuni il cane e la donna è di cattivo gusto. Le bustine già in commercio non possono, però, essere ritirate poiché il numero preciso di quante contengano quella freddura è sconosciuto. A scoprire la ‘promozione sessista’, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che condannandola, considera questi messaggi segnali pericolosi perché riflettono purtroppo una tendenza sempre più diffusa alla utilizzazione ed alla giustificazione di linguaggi violenti e maschilisti.
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