Credo che in in tempo come il nostro, come quello che stiamo attraversando, vadano fatte delle riflessioni serie e serene sul ruolo di un Papa che progetta politicamente invece di offrire e proporre carità e fede.
Fede e carità. Benedetto XVI è il Papa dei grandi camminamenti spirituali e resta tale. Benedetto XVI ha introdotto la teologia nel Carisma del Mistero in un messaggio tra fede e ragione non separando la metafisica dell’anima dalla filosofia della spiritualità.
Come è possibile che il mondo cattolico, dopo Benedetto XVI la cui testimonianza è Tradizione nelle Civiltà dei Credenti, non urli contro la vergogna di papa BERGOGLIO che abbraccia Lutero in un mondo dove il cristianesimo crolla nei simboli e si lacera nelle sue verità.
Non si tratta di essere contro questo signore gesuita perché non si è gesuiti. Si tratta di difendere la Tradizione di un cattolicesimo cristiano che BERGOGLIO offende quotidianamente.
Un papa che non rispetta la Tradizione in una civiltà inquietante e resa debole dal radicalismo non può essere considerato l’erede di Pietro.
Mi rivolgo ai cattolici veri, e non a quelli che si battono il petto nel bisogno, e neppure ai religiosi che scappano davanti alle case che crollano (l’immagine di suore che corrono davanti a case che crollano per autosalvarsi la dice lunga, come ben abbiamo visto in queste ore): non fidatevi del progetto politico – religioso che ha avviato Bergoglio.
Penetrate con attenzione le sue parole, guardatevi intorno, ascoltate oltre la siepe il vento che giunge dai Mondi, cercate di pensare e di vivere la fede oltre il pensare stesso, cercatevi nella carità e non nella supponenza di essere verità e non date nulla per scontato e soprattutto rimanete ai piedi della Croce per vivere l’attrazione del Risveglio.
San Benedetto è un simbolo di una fede che non si trasforma. San Francesco di Paola è il carisma della Tradizione. San Paolo è il dialogo e la certezza di una cristianità che non può avere evoluzioni.
Di recente è distribuita nelle edicole una collana dal titolo: “Maestri della Fede” e settimanalmente viene proposta la figura di un Santo. Tutti Santi tanti Santi con delle scelte precise. Spicca tra i non Santi un solo nome che è quello del prete di Barbiana, ovvero don Lorenzo Milani. Tutti Santi a cominciare da Madre Teresa di Calcutta. Tranne don Lorenzo. Che ci fa tra i Santi don Milani?
È vero che la collana si chiama Maestri della Fede. Ma don Milani soltanto? Anche questo è un progetto… Mi direte cosa c’entra ciò? Riflettete sulla Chiesa del progresso relativista…
Il cattolicesimo non è uno strumento. È una Parola che nasce nella cristianità.
Bergoglio sta portando la Chiesa cattolica al suicidio. Riflettete con il Cristo in Croce oltre le teologie del progresso e oltre le teorie del Concilio Vaticano della Liberazione.
È inconcepibile che in in mondo in cui i cristiani sono straziati il papa vada da Lutero e ci dia il senso di un cattolicesimo allo sbando mentre tutto intorno a noi crolla.
La decadenza giunge lentamente e ormai ci si avvia verso una decadenza che è originariamente religiosa perché è anche etica. In questa decadenza la secolarizzazione strappa le viscere.
Siamo perdenti. Saranno perduti i cattolici e il cattolicesimo se continueranno a seguire lo scisma di Bergoglio.
Bisogna essere speculari in tutto e sentinelle di fede nella ragione e nel mistero.
Non è un essere contro Bergoglio il mio. È un essere nella Tradizione in Cristo.
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