TARANTO – A seguito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia – personale della Polizia di Stato, con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine della Puglia Meridionale, nonché col supporto di unità cinofili di Bari e Brindisi, ha dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di 6 misure cautelari personali in carcere, disposte dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce nei confronti di altrettanti soggetti residenti e dimoranti in Taranto, nei quartieri Borgo e Paolo VI.
L’ordinanza cautelare rappresenta l’epilogo di un’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile della Questura sotto la direzione della D.D.A. di Lecce, avente ad oggetto un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (artt. 74 e 73 D.P.R. 309/90).
Avviata nel 2016 (e conclusa a fine 2017), a seguito dell’arresto del titolare di un’officina meccanica al cui interno furono rinvenuti circa 11 kg di sostanza stupefacente (hashish, cocaina e marijuana), l’indagine ha consentito di individuare l’associazione a delinquere di cui fanno parte gli odierni arrestati, stabilmente dediti ad acquistare, trasportare, detenere e vendere sostanza stupefacente del tipo Cocaina e Hashish, destinata ad un numero ingente di acquirenti finali ed a diversi pusher.
L’attività investigativa (condotta mediante captazioni audio e video, nonché riscontri sul territorio) ha interessato il complesso di case popolari meglio noto come “I Cortili” – sito a Taranto in via Crispi -, ove insistono le abitazioni dei principali indagati, abitazioni che fungevano da vere e proprie centrali di spaccio, lì consumandosi lo smistamento della droga (tendenzialmente cocaina e hashish).
Numerosi acquirenti delle sostanze stupefacenti erano soliti recarsi all’interno dello stabile di via Crispi e raggiungere a seconda delle esigenze (se necessitavano cioè di acquistare cocaina piuttosto che hashish) le abitazioni degli indagati, ricevendo, anche in loro assenza, precise indicazioni sulla persona cui rivolgersi per ricevere la droga.
Al ruolo assolto dai capi e promotori (in posizione di sovra-ordine e di “governo” dell’intera attività illecita) si accompagnava quello dei vari partecipi (loro stretti familiari), che li affiancavano nella “gestione” della piazza di spaccio, nonché quello dei diversi pusher, incaricati pure di curare le fasi di custodia, di gestione degli acquirenti, di controllo delle aree di vendita in ordine alla presenza di forze dell’ordine e, infine, di recupero delle somme dovute per la sostanza ceduta in conto vendita (nei confronti di ulteriori nove soggetti sono stati infatti raccolti elementi di responsabilità in ordine al solo reato di detenzione e/o vendita di sostanza stupefacente).
La sostanza stupefacente veniva acquistata con cadenze stabili (settimanalmente) nel quartiere Paolo VI, presso il fornitore abituale, che provvedeva a curare la cessione dello stupefacente presso le abitazioni dei componenti l’associazione ovvero mediante consegna ad emissari che, a loro volta, ne curavano il trasporto presso i luoghi di custodia del condominio di via Crispi.
Numerose le risultanze probatorie offerte dall’ascolto delle conversazioni telefoniche oggetto di intercettazione, nonché dagli esiti dei servizi di osservazione e controllo, che hanno permesso di determinare gli aspetti operativi, organizzativi e strutturali della compagine criminosa, e di documentare i singoli episodi di spaccio commessi all’interno dei “Cortili” (anche alla presenza di minori), caratterizzati dalla “spasmodica” presenza di una serie di giovani, alcuni dei quali noti tossicodipendenti, che si recavano appositamente in quel complesso e, dopo aver fatto accesso presso le abitazioni degli indagati, ne uscivano trascorsi alcuni istanti, verificando tra le mani la sostanza stupefacente appena acquistata e talvolta occultandola in bocca.
Per dare un’idea del volume dell’illecito traffico e quantificare orientativamente lo stupefacente, basti pensare che sono stati oltre 900 gli episodi di spaccio annotati nel corso delle indagini, con centinaia di soggetti acquirenti individuati, di cui 46 compiutamente identificati e segnalati all’Autorità come assuntori per l’adozione dei conseguenziali provvedimenti.
Oltre sedici, invece, i chili di sostanza stupefacente complessivamente sequestrata, mentre tre gli arresti in flagranza cui si è provveduto a riscontro di singoli episodi di detenzione e cessione di droga.
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