TARANTO – Ventinove aziende ispezionate. Ottanta dipendenti per i quali si sono controllati i contratti. Ventidue i lavoratori “in nero”. Ma anche per altri si stanno verificando le posizioni contrattuali non proprio chiare. E’ il risultato del blitz degli ispettori del lavoro di Taranto che ha portato alla sospensione dell’attività di sette aziende. Multe salate per gli imprenditori non in regola. L’operazione si inserisce nel quadro dell’attività volta al contrasto del lavoro sommerso e quindi illegale. I controlli sono scattati la scorsa settimana.
Sotto la lente di ingrandimento sono finiti gli esercizi commerciali, tipo bar e ristoranti, di Taranto e il mercato di Martina franca. L’importante operazione è stata coordinata dal dott. Giocondo Lippolis, con il supporto dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro. Gli ispettori e i carabinieri per quanto riguarda il mercato di Martina hanno scoperto 12 lavoratori in nero, due dei quali cittadini extracomunitari di nazionalità bengalese. E’ stata, inoltre, disposta la sospensione dell’attività imprenditoriale per 3 aziende su 17 ispezionate, per la presenza di lavoratori in nero in misura pari o superiore al 20%, in un caso si è raggiunto il 100%, sul totale degli occupati. Le aziende in questione sono state sanzionate per un importo di euro 54.944 ed inoltre saranno tenute al versamento dei contributi Inps ed Inail. Nella stessa giornata, i controlli ispettivi si sono concentrati sul capoluogo nel settore dei pubblici esercizi. Scoperti altri 12 lavoratori irregolari su altre 12 aziende ispezionate, sospesa l’attività imprenditoriale di altre 4 aziende per le quali sono state irrogate sanzioni amministrative per un importo di 66.756 euro oltre al dovuto versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi. Complessivamente, dalle operazioni compiute, le sanzioni pecuniarie amministrative ammontano ad euro 121.700. A conclusione dell’attività svolta, il direttore dr. Giocondo Lippolis, ha dichiarato che “l’ispettorato del lavoro di Taranto è sempre vigile ad ogni forma di illegalità presente nel mondo del lavoro, nonché attento a reprimere ogni forma di sfruttamento della manodopera extracomunitaria”.
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