MANDURIA – Carcasse congelate di cani morti ammassate da mesi nelle celle frigo e dimenticate dalla precedente gestione del canile, erbe infestanti, sporcizia e soprattutto una impressionante invasione di topi con tracce di escrementi ovunque. Così si presentava il canile sanitario di Manduria quando i Nas sono andati a visitarlo il 19 giugno scorso disponendo il sequestro e lo sgombero dei 13 cani ricoverati. Una notizia tenuta ben nascosta dall’amministrazione, proprietaria della struttura, che ora è stata costretta a correre ai ripari con forse un po’ di ritardo e dubbia efficacia. E’ del 30 giugno, infatti, la relazione del responsabile del servizio, geometra Giuse Coco che, prendendo spunto dalle censure notate dai carabinieri dei Nas, ha invitato l’associazione Euro 2000, ex gestore del canile, a riprendersi le carcasse congelate «dimenticate», ha intimato l’attuale gestore del canile sanitario sotto sequestro, l’associazione Odaam, a procedere alla derattizzazione e al dirigente dell’Ufficio tecnico a rendere idonei gli ambienti. Un gioco al rimbalzo, insomma, che non risolve, almeno non a breve, il grave problema messo in luce dai carabinieri del Nas dal cui rapporto si scopre che la «grave situazione igienici sanitaria e strutturale» era stata già rilevata un mese fa. «Nel corso del sopralluogo odierno – scrivono i carabinieri nella comunicazione indirizzata anche al sindaco Roberto Massafra – si accertava che le condizioni igienico strutturali già evidenziate nella precedente verifica non erano state rimosse ma addirittura erano peggiorate per l’accertata presenza massiva di escrementi di ratti che hanno invaso tutti gli ambienti sia esterni che interni fatta eccezione per la sala operatoria, l’unica – si legge – che si presenta in discrete condizioni igieniche». Il verbale nei Nas così continua. «Tale condizione di degrado viene altresì avvertita all’interno di due celle frigorifere dismesse, di cui una utilizzata quale magazzino per la detenzione di due frigo congelatori a pozzetto contenuti in carcasse di animali. Evidente è la presenza di popolazione murina – scrivono ancora i Nas – che ha rosicchiato parte del soffitto costituito da pannelli coibentati con polistirolo». In queste condizioni vivono i 13 randagi ricoverati di cui 5 cuccioli. Una situazione, avvertono i militari, «oltre a pregiudicare l’incolumità e la sicurezza degli operanti per eventuali zoonosi che si potrebbe trasmettere con le deiezioni solide e liquide dei ratti, può essere pregiudizievole anche per la salute degli animali presenti». Il dirigente comunale Coco, infine, ha chiesto ai Nas di consentire ai veterinari della Asl l’uso della sala operatoria per gli interventi urgenti.
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