Nell’ambito di un’operazione congiunta condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto, con il supporto del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata e dei Comandi Provinciali di Bari, Lecce, Taranto e Brindisi, oltre alla collaborazione della Sezione Aerea di Bari, sono stati eseguiti 29 arresti in seguito a un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. salentina.
Le accuse mosse contro i detenuti sono gravi e diversificate, spaziando dall’associazione di tipo mafioso allo scambio elettorale politico-mafioso, dal traffico di sostanze stupefacenti al trasferimento fraudolento di valori, dall’estorsione alla detenzione illegale di armi.
Le indagini, condotte anche con l’ausilio di mezzi tecnici, sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Lecce/Direzione Distrettuale Antimafia, portando alla luce un presunto gruppo criminale operante nei Comuni tarantini di Statte e Crispiano.
Tra il 2020 e il 2021, i sospettati avrebbero costituito un’organizzazione di tipo mafioso, coinvolta in attività illecite come lo scambio elettorale politico-mafioso, la cessione di sostanze stupefacenti, la detenzione di armi, e l’intestazione fittizia di beni a “prestanome”. Attività criminali che includevano anche estorsioni, spedizioni punitive e attentati incendiari.
In particolare, è emerso che gli arrestati avrebbero influenzato le elezioni amministrative di Statte nell’ottobre 2021, promuovendo candidati specifici attraverso il controllo illecito del processo elettorale. In cambio, ottenendo vantaggi personali sotto forma di denaro, buoni pasto, schede carburanti, e favori per l’assegnazione di commesse pubbliche.
L’indagine ha coinvolto anche un dirigente amministrativo di una società di servizi tarantina, sospettato di aver favorito il gruppo mafioso in cambio di supporto elettorale per la sua azienda.
Per evitare misure di prevenzione patrimoniali, alcuni indagati avrebbero intestato fittiziamente a “prestanome” imprese, beni mobili e immobili situati a Taranto e Statte.
In seguito all’operazione, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, denaro contante, e orologi di valore. Beni di ingiustificata provenienza, riconducibili agli indagati, sono stati confiscati per un valore totale di circa 6,4 milioni di euro, comprendendo appartamenti, locali commerciali, box, quote societarie e compendi aziendali.
L’operazione testimonia l’impegno continuo della Guardia di Finanza di Taranto nel contrastare la criminalità organizzata, preservando l’integrità dell’economia legale e tutelando gli interessi dei cittadini e degli operatori economici. Va sottolineato che la presunzione di innocenza si applica a tutti gli indagati, e la responsabilità sarà accertata solo in caso di una sentenza irrevocabile di condanna.
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