Brindisi, 4 feb. – “Pensavo che l’esplosione fosse un sogno e che mi sarei svegliata da un momento all’altro, invece poi ho capito che era tutto vero”. E’ durata pochi minuti la testimonianza nell’aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi di Veronica, la studentessa rimasta ferita in modo piu’ grave nell’attentato del 19 maggio scorso, in cui perse la vita la compagna di istituto Melissa Bassi.
Rispondendo alle domande del pm Guglielmo Cataldi la ragazza ha ricostruito i minuti precedenti all’esplosione, specificando di non avere notato nulla di strano nel tragitto dall’autobus alla scuola. “Dopo il boato non capivo cosa stava succedendo – ha riferito – mia sorella mi cercava, mi ha detto vieni qua, poi mi ha preso per mano e mi ha portato dentro al cancello della scuola e mi ha fatto sedere a terra, poi mi ha messo un giubbotto addosso.
Intorno a noi c’era tanta gente, anche due bidelli della scuola che ci guardavano ma nessuno ci aiutava”.
Veronica ha quindi ricordato i ricoveri subiti, prima a Brindisi, poi a Lecce quindi a Pisa, e l’intervento chirurgico di amputazione di due dita della mano sinistra, nonche’ i problemi di udito da cui e’ ancora afflitta.
Fonte: AGI
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