Il rimborso, destinato alle famiglie con ISEE inferiore a 30mila euro, può arrivare fino a 400 euro. Le domande vanno inoltrate da gennaio a luglio al Distretto socio sanitario di appartenenza.
L’allattamento al seno è un momento fondamentale per la crescita e il benessere del bambino e della mamma. Tuttavia, ci sono delle situazioni in cui l’allattamento al seno non è possibile o è controindicato per la presenza di patologie che lo impediscono. In questi casi, le neo-mamme devono ricorrere al latte artificiale, che ha un costo elevato. Per sostenere economicamente queste famiglie, è stato previsto a livello nazionale un bonus latte artificiale, introdotto nel 2020 e confermato anche per il 2023.
Il contributo può arrivare a un massimo di 400 euro e viene erogato fino al compimento del sesto mese del bambino; spetta alle neo-mamme che non possono allattare al seno per la presenza di alcune patologie permanenti (come ad esempio infezione da HTLV1 e 2, sindrome di Sheehan, alattogenesi ereditaria o ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria) oppure temporanee (come alcune infezioni con lesioni sul seno o del capezzolo o l’assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento) ed è subordinato al possesso di un ISEE inferiore a 30.000 euro annui. Sulla base del certificato che attesti la patologia, redatto da uno specialista del Servizio Sanitario Nazionale, il neonatologo, il pediatra, il medico di base o lo specialista prescrive ogni mese il latte artificiale per un fabbisogno totale di durata massima pari ai primi sei mesi di vita del neonato. Se la condizione patologica è temporanea, ogni mese il medico verificherà anche la persistenza della patologia.
Le istanze, compilate sulla modulistica disponibile sul portale Asl Taranto e presso i Distretti Socio Sanitari, devono essere inoltrate alla segreteria del Distretto Socio Sanitario di appartenenza da gennaio a luglio e devono essere complete di certificato della patologia, prescrizione medica del latte artificiale, ISEE, documentazione fiscale che evidenzi l’acquisto del latte artificiale, certificato della patologia, copia del documento di identità in corso di validità e i dati bancari o postali.
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