I militari della Compagnia di Ostuni hanno individuato un giro di fatture per operazioni inesistenti per circa 600 mila euro posto in essere, negli anni dal 2018 al 2022, da sei operatori economici della provincia di Brindisi e Bari operanti nei settori dei servizi, del commercio e dei trasporti.
L’attività di indagine, che ha consentito di ipotizzare un sistema fraudolento finalizzato all’evasione fiscale attraverso l’emissione ed utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, posto in essere da sei soggetti, tra imprese e società, si è conclusa con le proposte di recupero a tassazione di circa 120 mila euro e la constatazione di I.V.A. dovuta per circa 200 mila euro.
L’attività di servizio svolta dai finanzieri ha altresì permesso di rilevare l’instaurazione, da parte di una delle società coinvolte, di 20 rapporti di lavoro dipendente “fittizi”. Pertanto sono state denunciate alla locale Autorità Giudiziaria 26 persone per il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione all’indebita percezione dell’indennità di disoccupazione “Naspi” per un importo complessivo pari a circa 70 mila euro.
I titolari delle attività economiche investigate sono stati segnalati anche per aver emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo pari a circa 600 mila euro.
Si evidenzia, tuttavia, che la responsabilità penale dei soggetti coinvolti sarà accertata solo all’esito di giudizio con sentenza penale irrevocabile. Nei confronti degli stessi vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’articolo 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.
Salvaguardare l’integrità dei bilanci pubblici e contrastare l’evasione fiscale vuol dire controllare l’efficace gestione delle risorse pubbliche e contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese.
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