BARI – Polemica fra giovani attori esclusi da uno stage con il regista lituano Eimuntas Nekrosius e il governatore Vendola. Una video lettera firmata MAI (Movimento Artisti Indipendenti) inviata al governatore pugliese finisce in procura. «Mi è stata inviata una video lettera da alcuni giovani attori che lamentano illeciti in un bando regionale che finanzia la formazione artistica. Ho chiesto ai miei uffici di inviare alla procura della Repubblica copia del documento video. Se ci sono illeciti bisogna colpirli. Se ci sono invece diffamazioni chi ne è responsabile dovrà risponderne». Questa la dichiarazione secca di Vendola alla fine della giornata e delle polemiche che si erano innescate dopo il video.
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
LA LETTERA – Caro Nichi,
Sono un giovane attore pugliese, una giovane attrice pugliese. Mi permetto di darti del tu, perché sei una persona che ispira davvero fiducia e cordialità. Come tanti conterranei, ho studiato tanto fuori, in Italia e all’estero, ho usufruito di una borsa del programma Bollenti Spiriti, ho imparato lingue, avuto proposte di lavoro e di ricerca, insomma, tutte le carte in regola per affermarmi all’estero. Invece un anno e mezzo fa ho deciso di tornare in Italia e provare a giocarmi le mie carte qua, anche perché volevo fare teatro, e volevo farlo qui. E quindi mi ritrovo a girare per la Puglia facendo l’attore, e mi trasferisco a vivere in Puglia, reinvestendo le mie competenze e i miei talenti in progetti pugliesi, in Puglia, con la Puglia. Aggiungo che il clima che ho trovato qui è stato veramente accogliente, ho trovato una Puglia in fermento dal punto di vi-sta culturale e delle proposte giovanili, l’Apulia Film Commission, Puglia Sound, il bando Principi Attivi, le residenze di Teatri Abitati, grazie ad una delle quali ci si può trovare nello stesso spazio a provare con quattro compagnie, in sale diverse, a conoscersi, scambiarsi pareri, idee, intrecciare passioni ed intessere visioni. Una puglia viva e attiva, dunque, unica in Italia, e mai come in questo periodo ho sentito di sentirmi bene, nel luogo dove avevo scelto di venire ad abitare, fiero anche delle mie radici, di fare un mestiere bello e nobile come quello dell’attore nella terra di Carmelo Bene, di Eugenio Barba, di Umberto Giordano, di Giuliana Lojodice, dell’infanzia di Leo de Berardinis, tanto per citarne alcuni. Un paio di mesi fa, un’altra notizia confortante allieta le mie orecchie, il Teatro Pubblico Pugliese, altro splendido contenitore delle politiche culturali pugliesi, indice un avviso pubblico per attori pugliesi “residenti e non”, per partecipare ad un workshop gratuito con un grande regista straniero, Eimuntas Nekrosius, un autore di spettacoli meravigliosi, insignito di premi ovunque in Europa. Dunque Nekrosius viene a Bari, fa un workshop gratis per attori pugliesi, che opportunità! W il TPP! Il bando recita che il Maestro effettuerà una preselezione sulla base dei curriculum inviati, a suo insindacabile giudizio, e poi effettuerà delle audizioni che si terranno a Bari nel mese di Aprile, dopodiché selezionerà un massimo di 30 partecipanti.
Corro a preparare cv e lettera di motivazione in inglese, mando, e poi incrociamo le dita, anche solo fare l’audizione potrebbe essere un’ottima esperienza. Sennonché, passa il mese di Aprile e non si hanno notizie né di Nekrosius né di alcuna preselezione. Ci si dice: “ma verrà gli ultimi giorni, uno, due giorni prima dell’inizio del laboratorio…”e allora attendiamo, con trepidazione, rimandiamo impegni, teniamo in sospeso cose, non si sa mai, è un’occasione troppo grande, rinunciamo a proposte di lavoro, eh sì, si fa anche questo, pur di giocarsi le proprie carte. Ancora niente… poi, il 28 aprile, un pomeriggio bruttino dall’aria pesante e il cielo grigio, il Tpp pubblica una nota nelle sue news sul sito: “ecco la graduatoria dei selezionati per il workshop con il M.Nekrosius”. Sobbalzo sulla sedia. Ma come… e le audizioni? Doveva esserci una preselezione e delle audizioni, il bando dice così, è un avviso pubblico, sono fondi pubblici, va rispettato, mi viene quasi voglia di agire, sento puzza di raggiro, nessuno pretenderà di essere selezionato a priori, ma che almeno siano rispettate le procedure del bando, che ci sia trasparenza. Mi sto per arrabbiare. Mi viene in mente che essendo un avviso pubblico, io posso ricorrere al TAR e chiedere la sospensiva, nel caso ritenga non siano state rispettate le procedure. Che faccio? Lo faccio? Intanto vado avanti, sono proprio curioso di leggere chi sono questi fortunati, e sicuramente meritevoli, selezionati. Sobbalzo di nuovo sulla sedia, poi mi accascio. Che dire, ci sono tutti, ma proprio tutti. Loro. Le tanto decantate, le ‘eccellenze’ del teatro pugliese! E’ vero, ci sono bravissimi attori, attrici, le compagnie giovani, il fiore all’occhiello del teatro pugliese, é giusto che ci siano loro, mi dico, sicuramente lo meritano, se la selezione fosse stata annunciata solo in base al cv, beh loro avrebbero meritato. Il fatto è che in mezzo a loro c’è anche gente, come dire, un po’ più esperta, realizzata, diciamolo, più anziana; grandi registi, grandi attori, direttori dei teatri stabili d’innovazione della Puglia! E qui monta l’indignazione. Perché qui, scusa Nichi, ma non siamo più nell’eccellenza, ma nell’eccedenza.
Dimmi se è giusto che un ente pubblico, che pubblica un avviso pubblico, per dare la possibilità ai professionisti pugliesi di perfezionarsi pagando un esperto con fondi pubblici, tradisca le condizioni del bando in barba a qualsiasi legalità e trasparenza, e selezioni l’elìte dei soliti noti del teatro pugliese, inclusi i sessantenni strarealizzati, direttori degli stabili? Dov’è la trasparenza? Dove sono le politiche giovanili, le opportunità ai giovani che sono il vanto delle tue amministrazioni? Mi sa che qualcuno, in quell’Ente lì, ha scambiato un avviso pubblico per un corso di aggiornamento interno per manager di teatri che prendono già parecchi fondi pubblici, togliendo risorse destinate alla cittadinanza. Non è accettabile, caro Nichi. Pensavo che la gerontocrazia e le raccomandazioni facessero parte del dna di altre esperienze politiche, vecchie, superate, morte. E invece eccole qua. E quindi, caro Nichi, concludo: sai come mi sento? A volte a Bari, verso sera, puoi fare delle splendide passeggiate sul lungomare, fino alla spiaggia di Pane e Pomodoro, il sole sta calando dall’altro lato, c’è una bella brezza, l’aria è fresca; poi d’improvviso qualcosa colpisce il tuo naso, dal mare si alza un olezzo, un fetore. Non è poi così pulito questo mare. Ecco, quando succedono cose così, cammino stanco verso la cucina di casa mia, e mi fermo sovrappensiero in corridoio: l’occhio cade inavvertitamente sulla valigia in ripostiglio, quella grande. Mi sta forse venendo voglia di ri-partire? Non so, certo, sento che la stessa cosa, in casi come questi, la provano tanti miei colleghi, tanti miei conterranei, tanti emigranti di ritorno, tanti artisti che sono migrati qui credendo nelle politiche cultu-rali e giovanili. Sarebbe un peccato se io e tanti altri giovani dovessimo rinunciare e fare la strada all’inverso, ripetere quell’odiosa fuga di cervelli, e di ribelli.
Fai qualcosa Nichi, torna a far sentire la tua voce, a Bari, non in tv.
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