domenica 24 Novembre, 2024 - 2:35:59

Caso Gazzetta del Mezzogiorno. Intervenga il Governo con serietà

Credo che non si risolva con le parole belle, ma con un impegno rigoroso sul piano sia politico che di Governo e non solo regionale. L’impresa è complessa ma non impossibile. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il suo ruolo sulla Editoria, importante, non può lasciar passare una tale situazione in secondo piano. Non è possibile.

Salvare una testata come la Gazzetta è come salvare un Istituto bancario, è come tutelare un bene culturale per salvaguardarlo. La differenza sta nella offerta e nel mercato. Ma si salva ciò che politicamente è conveniente. Il Mic dovrebbe subito fare un decreto considerando la testata una realtà culturale di importanza patrimoniale storica. È un patrimonio del Sud. Altro che sito UNESCO. Quando si capirà che l’informazione è cultura e, quindi, patrimonio storico di intere comunità è sempre troppo tardi. Ma in questo caso è necessario che ci sia un un intervento chiaramente istituzionale. Ciò è possibile se si crea un collante tra parlamentari del ” Regno del Sud” e Governo, tra politica ed economia.

L’indignazione non basta più e non serve. Serve un reale intervento politico e governativo e con un vivo interesse degli Istituti Bancari che operano nel Sud. Credo che sia fattibile ciò ma occorre necessariamente una soluzione che intrecci diverse agenzie partecipanti che operano per gli investimenti e la promozione del Sud. Siamo troppo antichi per non voler capire che la volontà è sì tale ma è anche capacità aggregante tra le varie risorse.

La Gazzetta è un bene culturale che opera nel presente, ovvero nel “quotidiano”. Ma bisogna renderla bene culturale. Mi sembra incredibile che non si faccia entrare in una di quelle aziende che vanno salvate, che devono essere rimesse nel mercato. Se gli interlocutori non entrano con forza in un discorso del genere è difficile che le parole possano essere belle o solidali. Una economia energica interviene anche su queste tipologie di difficoltà e non solo sulle aree archeologiche o sui musei. Investire oggi sulla Gazzetta è investire sulla cultura della libertà.

Essendo un “bene volatile”, ovvero immateriale un intervento sinergico significa dare senso alle culture come educazione e formazione. I linguaggi immateriali sono economie. Il Mic, il ministero Economia, la Presidenza del Consiglio hanno anche il compito di tutelare le testate giornalistiche storiche…

Pierfranco Bruni

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Notizie su Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni
E' nato in Calabria. Ha pubblicato libri di poesia (tra i quali "Via Carmelitani", "Viaggioisola", "Per non amarti più", "Fuoco di lune", "Canto di Requiem", "Ulisse è ripartito", "Ti amero' fino ad addormentarmi nel rosso del tuo meriggio"), racconti e romanzi (tra i quali vanno ricordati "L'ultima notte di un magistrato", "Paese del vento", "Claretta e Ben", "L'ultima primavera", "E dopo vennero i sogni", "Quando fioriscono i rovi", "Il mare e la conchiglia") La seconda fase ha tracciato importanti percorsi letterari come "La bicicletta di mio padre", "Asma' e Shadi", "Che il Dio del Sole sia con te", "La pietra d'Oriente ". Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo. Dei suoi libri alcuni restano e continuano a raccontare. Altri sono diventati cronaca. Il mito è la chiave di lettura, secondo Pierfranco Bruni, che permette di sfogliare la margherita del tempo e della vita. Il suo saggio dal titolo “Mediterraneo. Percorsi di civiltà nella letteratura contemporanea” è una testimonianza emblematica del suo pensiero. È presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura e della letteratura. Ha ricevuto diversi riconoscimenti come il Premio Alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri per ben tre volte. Candidato al Nobel per la Letteratura. Presidente Commissione Conferimento del titolo “Capitale italiana del Libro 2024“, con decreto del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano del 28 Novembre 2023.

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