Direi che ci siamo! Fra poche ore la fine e fra poche ore l’inizio. Due vertici opposti, così vicini e così lontani allo stesso modo. Due situazioni che sembra si escludano a vicenda ma che, se ci pensiamo, sono l’uno nell’altro senza confini come tutto il tempo in cui ci lasciamo scivolare e di cui occupiamo quelli che convenzionalmente chiamiamo giorni, mesi, anni.
E noi qui, puntini invisibili in questo ordine o disordine di cose e situazioni, meccanismi casuali e non, a seconda delle nostre convinzioni e dei nostri credo.
Noi qui, in questo spazio indefinito che chiamiamo passato e futuro, ci obblighiamo a formulare pensieri nuovi e ad archiviare i vecchi, come se bastasse una linea ideale, in questo crocevia di spazio e tempo a cui attribuiamo il concetto di vecchio e nuovo, a indicare il posto dove collocare gioia o dolore e le aspettative deluse per quello che è stato e ricominciare finalmente col nuovo.
Anche se impopolare e controcorrente , devo dire che non ho mai amato questo rituale di fine e di inizio. Mi confondono e intristiscono i festeggiamenti per quel trascorso che vogliamo azzerare ma che a suo tempo abbiamo accolto con la stessa euforia con cui ora acclamiamo il nuovo che ci affascina e incuriosisce perché intonso e innocente, mentre ci ritrovi amo a raccogliere i pensieri di queste ultime ore come quando prima di un viaggio ti accorgi che il treno sta per partire e non hai ancora fatto la valigia.
E allora ti affretti e comunque vai incontro a quello che vogliamo sperare sia davvero il Nuovo e il Bello… magari con un po’ di scetticismo e con il disincanto tipico di chi di capodanni ne ha già visti parecchi ma che sotto sotto sa che forse il bello potrà ancora sorprenderci.
Hai visto mai!?
Anna Marsella
Per scriverci e segnalarci un evento contattaci!