Pierfranco Bruni: “La figura di Claretta ha uno straordinario fascino non solo come donna per la sua femminilità e la sua raffinata bellezza ma per il coraggio e la dignità espresse negli ultimi istanti di vita e davanti agli uccissori del duce. Mai si sottrae al suo amore per Benito pur consapevole della tragedia tracciata nella storia e sceglie volontariamente di divedere con Mussolini il destino fatale”
Un amore profondo e tragicamente scavato nella storia e nelle rughe di un contesto che non è soltanto esistenziale. Una passione che il tempo ha posto sulle ali del mito. Perchè l’amante del duce è dentro il mito. Dettagli, parentesi, riferimenti sono tasselli indelebili.
Pierfranco Bruni racconta la storia d’amore e tragedia tra Claretta Petacci e Benito Mussolini attraversata da eventi drammatici e lettere immaginarie.
Il nuovo romanzo di Pierfranco Bruni: “Passione e morte. Claretta e Ben” (Pellegrini editore, Cosenza, pagine 152, euro 14.00) porta sulla scena non solo il senso tragico ma anche il sogno di Claretta nel dolore di intere generazioni.
Da molti anni Bruni, nato in Calabria, lavora a questo libro. Già nel 1996 la stessa casa editrice calabrese di Cosenza, aveva pubblicato una plaquette dal titolo “Claretta e Ben. Il mio amore è con te, che aveva riscosso successo.
C’è la storia. Sarebbe impossibile scrivere su Claretta dimenticando fatti e destini. La fotografia atroce di Piazzale Loreto, osserva Bruni, “va rimossa dall’immaginario pubblico e soltanto restituendo umanità è possibile riaprire una pagina nel nome della riconciliazione e della cultura dell’umanesimo. Anche per questi motivi ho cercato di proporre in un romanzo un amore tragico che resta nella storia”.
Claretta è una donna metaforizzata tra le pagine di Bruni. Ma in questo ultimo romanzo la storia viene completamente assorbita dalla tragedia di un amore immenso e lacerante che ha reso Claretta una donna invincibile e visibile. Non è tanto l’amore di Benito verso Claretta che emerge ma piuttosto è la donna Claretta, l’amante Claretta, il coraggio di una donna che dedica tutta la sua vita ad un uomo sconfitto, ad un uomo che non potrà più darle nulla e nella sua dolcezza, al di là del bene e del male, non maschera mai il suo amore per Ben. Non accetta di fuggire, di andare in Spagna con la sua famiglia, non accetta di restare lontana dal Duce ormai condannato e indossa una tuta blu per confondersi tra i militare e seguire il suo amore. “il mio amore è con te”.
Spesso Claretta sottolinea questa dimensione che non ha nulla di onirico ma di verità. Pierfranco Bruni raccoglie queste testimonianze e le raccoglie non soltanto dai suoi attenti studi sul Fascismo, (ha scritto, tra l’altro, anche un libro su Caradonna e il Fascismo oltre a diversi libri su Giuseppe Bottai) sulla vita di Mussolini, su la Repubblica Sociale di Salò, sugli ultimi giorni di Salò ma molte indicazioni provengono da una voce diretta, voce narrante, che è quella del padre.
Un romanzo che si articola attraverso una chiave di lettura che è quella della tragedia dei “ragazzi di Salò” in una contestualizzazione di vite vissute, di racconti e di fantasie in un immaginario tutto filtrato tra realtà e percorsi onirici. Ma è anche un ramanzo profondamente radicato nell’amore e scritto con amore e va letto sia attraverso una interpretazione storica ma soprattutto attraverso una chiave di lettura in cui si “abita” un tragico amore.
In “Passione e morte. Claretta e Ben” non è la storia che chiude le pagine di questo romanzo. Ma la poesia, la vita, la passione: “L’amore, la passione, il rischio e la bellezza di una donna che ha saputo morire per il suo uomo./ Una donna dagli occhi di tenerezza lunare, sui tacchi alti, stretta al suo uomo./ Claretta, sempre nella sua eleganza, non ha mai avuto il timore di morire per amore. E poi basta./ Senza più parole. Il punto è un obbligo”. Così si chiude il romanzo. Dove sono i lacci della storia? Il romanzo ha questo incipit: “Mio padre mi racconta. Mia madre ascolta.”.
Un dato narrativo preciso in uno scrittore sicuro. Una chiusa che supera il narrare per dare voce alla poesia. E il tutto nella tragedia della storia e in questa tragedia un amore. Lo scrittore compie un viaggio non solo dentro le sue memorie ma nella memoria del padre e in queste memorie Claretta resta una viola d’inverno come nei versi di Tommaso Landolfi o una nuovola come nelle poesie di Carlo Mazzantini. “Passione e morte” forse non è un diario. Lontano da “Quando fioriscono i rovi”, “Il mare e la conchiglia”, “La bicicletta di mio padre”, “Paese del vento”?
Questo nuovo libro di Bruni è un romanzo che penetra la storia e la affida all’immaginario del lettore come nel romanzo “Il perduto equilibrio” dedicato agli anni della tragedia di Aldo Moro di qualche anno fa.
Una traccia soltanto per dare un senso ad uno scrittore che vide dentro un linguaggio che ha come percorso una vera e propria griglia simbolica. “Passione e morte” è una forte testimonianza e una conferma.
Non si tratta, comunque, di una ricostruzione storica ma di una ricontestualizzazione il cui obiettivo è quello certamente di proporre Claretta nella sua forza e nel suo coraggio ma è anche un invito a scavare negli anni di un Fascismo che va dal consenso alla notte del Gran Consiglio sino a Salò. Bruni compie questo viaggio con intelligenza storica e con una estetica letteraria in cui l’eleganza e il senso di umanità sono elementi centrali. Passione e morte. un amore e una tragedia. Un romanzo che riapre capitoli e fa riflettere su profonde ferite storiche e umane.
Un romanzo che lancia una sfida che è quella di far vincere sempre l’amore.
152 PAGINE •
Brossura
Rif.: 978-88-8101-869-7
ISBN 9788881018697
Prezzo: €14,00
INFO. 3389108211
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