Mercoledì 18 dicembre 2024 alle ore 10.30 si svolgerà la cerimonia di commemorazione del 40° Anniversario del rientro in Italia delle salme dell’Equipaggio del Regio Sommergibile Sciré.
La cerimonia assume particolare valenza perché, nella storia della Marina Militare, il battello è l’unico a essere stato insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare, e perché il relitto del sommergibile, che giace in prossimità del porto di Haifa (Israele), è prossimo a essere ufficialmente dichiarato “Sacrario Militare Subacqueo”.
Alla presenza dell’ammiraglio di squadra Vincenzo Montanaro, Comandante Interregionale Marittimo Sud, delle autorità civili di Bari, del Presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI), ammiraglio di squadra (r) Pierluigi Rosati, del Presidente della Componente Nazionale Sommergibilisti-ANMI (CNS-ANMI), ammiraglio di squadra (r) Giovanni Gumiero, e di rappresentanze civili e militari, tra cui una parte dell’equipaggio dell’attuale sommergibile Sciré e alcuni diretti discendenti dell’equipaggio scomparso, verranno resi gli onori militari ai caduti del Regio Sommergibile Sciré.
Seguiranno lo scoprimento di una targa commemorativa e la celebrazione di una Santa Messa. Al termine, presso il museo/sala cimeli del Sacrario, verrà scoperto un modellino in scala del battello affondato nel 1942 e verranno donati dei cimeli da parte dei familiari di alcuni dei caduti.
Alla cerimonia saranno presenti lo stendardo del sommergibile Scirè e il medagliere della Marina Militare.
Programma dell’evento:
• 09.30/10.15 Afflusso ospiti e rappresentanze presso il Sacrario;
• 10.30 Arrivo della Massima Autorità;
• 10.30 cerimonia: deposizione corona; a seguire, scoprimento targa commemorativa (“totem” illustrativo dello Sciré donato dalla CNS-ANMI al Sacrario, con l’illustrazione delle gesta del battello e i nomi di tutti i valorosi Marinai periti a bordo);
• 10.50 celebrazione della S. Messa presso la Chiesa del Sacrario, lettura della Preghiera del Marinaio; interventi Autorità.
• Successivamente trasferimento presso il museo/sala cimeli per lo scoprimento del modellino in scala del Regio Sommergibile Sciré.
Approfondimenti:
Varato al Muggiano (SP) il 6 gennaio 1938, il Regio Sommergibile Sciré ha ricevuto la Bandiera di Combattimento il 19 giugno seguente. All’entrata dell’Italia nel Secondo Conflitto Mondiale, lo Scirè era di base a La Spezia, inquadrato nella XV Squadriglia del I° Gruppo Sommergibili.
Nell’agosto-settembre 1940 venne assegnato a quella che sarebbe poi divenuta la 10ª Flottiglia MAS. Il 15 marzo 1941, infatti, il Reparto mezzi d’assalto della Marina venne distaccato dalla Iª Flottiglia MAS (nata nel 1938 alla Spezia) e venne formata la 10ª MAS (dalla Decima Legione di Giulio Cesare) al comando del capitano di fregata Vittorio Moccagatta. L’8 settembre 1943, dopo l’Armistizio una parte degli uomini della 10ª MAS passarono alle dipendenze della Repubblica Sociale di Salò, fedele alle Forze dell’Asse, mentre il restante personale ricostituì a Taranto il comando con il nome di MARIASSALTO.
Il sommergibile venne modificato per operare come mezzo “avvicinatore” di Siluri a Lenta Corsa (SLC – comunemente chiamato “maiale”): furono rimossi i materiali superflui per il suo futuro impiego e vennero ridotte le dimensioni della torretta. Sul ponte di coperta furono collocati tre cilindri a tenuta stagna nei quali potevano essere contenuti altrettanti SLC. Questi cilindri, di 2,8 tonnellate di peso, potevano reggere fino ai 90 metri di profondità. Per mimetizzarlo al meglio, lo Scirè venne ricolorato con una “pallida tinta verdolina”, che si era dimostrata la più adatta per confonderlo col cielo notturno.
Con lo Scirè la Regia Marina avrebbe impostato una nota serie di operazioni navali che sarebbero culminate con la celebre incursione nel porto di Alessandria d’Egitto (18 dicembre 1941, in cui i “maiali” rilasciati dal battello, che si era avvicinato fino a 1,3 miglia dal porto di Alessandria a 17 metri di profondità, produssero gravi danni alle due navi da battaglia “Queen Elisabeth” e “Valiant” della Royal Navy britannica, il cui totale affondamento venne evitato solo grazie ai bassi fondali del porto in cui erano ormeggiate.
Il 6 agosto lo Sciré partì dal porto di Lero per l'”operazione S.L. 1” contro il porto britannico di Haifa. Al comando del Capitano di Corvetta Bruno Zelik, il sommergibile aveva a bordo undici subacquei Incursori del “Gruppo Gamma” (2 ufficiali e 9 tra sottufficiali e marinai) che, dopo la fuoriuscita dal battello, avrebbero dovuto forzare il porto per applicare delle cariche esplosive su alcune navi nemiche ormeggiate. L’azione si sarebbe dovuta svolgere la notte del 10 agosto (giorno di novilunio). Ignari, sia gli italiani sia i Tedeschi, che il sistema di comunicazione/cifratura “Enigma” era stato violato, gli Inglesi individuarono facilmente lo Scirè durante la fase di avvicinamento, facendolo avvicinare all’imboccatura del porto, per poi poterlo colpire da più direzioni. Alle 10.30 del 10 agosto 1942, lo Scirè, individuato dagli aerei, fu attaccato con bombe di profondità dalla corvetta HMS Islay: seriamente danneggiato ed emerso per evitare la morte di tutto l’equipaggio, il sommergibile fu subito bersagliato dalle batterie costiere che, colpendolo nella torretta e a prua di essa, ne provocarono il rapido affondamento con la chiglia spezzata. Dopo l’affondamento l’Islay effettuò un ultimo passaggio con il lancio di altre sei cariche di profondità. Il 14 agosto furono ritrovati sulla spiaggia di Haifa, i soli corpi del Capitano Commissario Egil Chersi e del Secondo Capo Eugenio Dal Ben, due dei «Gamma» imbarcati. Gli altri corpi rimasero tutti intrappolati nel sommergibile adagiato sul fondale a soli 35 metri di profondità. Con lo Scirè perirono il comandante Zelik, altri 6 ufficiali, 15 sottufficiali, 19 sottocapi, 8 marinai dell’equipaggio e due ufficiali, 4 sottufficiali, 2 sottocapi e 3 marinai incursori.
Durante la sua vita operativa lo Scirè ha portato a termine 14 missioni di guerra, percorrendo 14.375 miglia in superficie e 1.590 in immersione.
Per queste imprese, alla bandiera dello Scirè venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: «Sommergibile operante in Mediterraneo; già reduce da fortunate missioni d’agguato, designato ad operare con reparti d’assalto della Marina nel cuore delle acque nemiche, partecipava a ripetuti forzamenti delle più munite basi mediterranee. Nel corso dei reiterati tentativi di raggiungere lo scopo prefisso, incontrava le più vive difficoltà create dalla violenta reazione nemica e dalle condizioni del mare e delle correnti. Dopo aver superato, col più assoluto sprezzo del pericolo, gli ostacoli posti dall’uomo e dalla natura, riusciva ad assolvere in maniera completa il compito affidatogli, emergendo a brevissima distanza dall’ingresso delle munitissime basi navali nemiche prescelte ed a lanciare così le armi speciali che causavano a Gibilterra l’affondamento di tre grossi piroscafi e ad Alessandria gravi danni alle due navi da battaglia “Queen Elisabeth” e “Valiant”, il cui totale affondamento veniva evitato solo a causa dei bassi fondali delle acque in cui le due unità erano ormeggiate.
Successivamente nel corso di altra missione particolarmente ardita, veniva spietatamente aggredito e scompariva nelle acque nemiche, chiudendo così gloriosamente il suo fulgido passato di guerra. Mediterraneo, 28 aprile 1943 – Regio Decreto 10 giugno 1943
A seguito di un accordo raggiunto dai Governi di Italia e Israele, nel settembre del 1984, con l’impiego di personale del Comando Subacquei e Incursori della Marina Militare da bordo di nave Anteo, si sono svolte le operazioni di recupero delle salme dell’equipaggio dello Scirè, che ora riposano presso il Sacrario Militare d’Oltremare di Bari.
Inoltre nel 2002 subacquei della Marina Militare hanno provveduto a sigillare il relitto per impedirne l’accesso.
Con l’approvazione alla Camera dei Deputati, lo scorso 10 ottobre 2024, del DDL 1265 si avvia a diventare Legge il riconoscimento al relitto del Regio Sommergibile Sciré dello status di “Sacrario militare subacqueo” al pari dei cimiteri di guerra/altri sacrari. L’iniziativa vuole porre fine allo scempio del relitto dovuto alle esplorazioni subacquee e sancire il giusto rispetto della storia di questo battello e del suo equipaggio.
NOTE SUL SACRARIO MILITARE DEI CADUTI D’OLTREMARE DI BARI
Fu inaugurato il 10 dicembre 1967. Vi sono custoditi i resti mortali di oltre 70.000 caduti, di cui 40.000 ignoti, riportati in Patria al seguito della dismissione dei cimiteri di guerra, costruiti nei territori d’Oltremare ove operarono le unità italiane durante i due conflitti mondiali (Grecia, Albania, Algeria, Marocco, Tunisia, Libia, Somalia, Etiopia, Eritrea, Germania e Mar Mediterraneo).
Fu disegnato dal Ten. Col. del Genio Guastatori Alpino Paolo Caccia Dominioni di Sillavengo. Adiacente al Sacrario un Museo Storico che raccoglie documentazione, fotografie, schizzi, uniformi, armi, cimeli ed effetti personali. L’ampia zona circostante, sistemata a parco, ospita il Museo all’aperto con monumenti ai Caduti e cimeli militari. Al tramonto, nove solenni rintocchi di una grande campana, donata al Sacrario da tutte le Associazioni combattentistiche e d’arma ricordano ai vivi tutti i Caduti. Il Sacrario è sotto la gestione dell’Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria della Difesa del Ministero della Difesa.
NOTE SULL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE MARINAI D’ITALIA (ANMI)
L’ANMI è la più antica delle Associazioni d’Arma. Riconosciuta con il Decreto Presidenziale del 23 marzo 1954, è la libera unione di coloro che hanno appartenuto o appartengono senza distinzione di grado, alla Marina Militare e che, nello spirito di appartenenza, continuità e unità alla Forza Armata, intendono servirla in ogni modo e in ogni tempo. Gelosa e riconosciuta custode delle tradizioni e della Storia della Marina, l’Associazione, apolitica e senza fini di lucro, si propone i seguenti scopi: tenere vivo fra i Soci il culto della Patria, il senso dell’onore e l’attaccamento alla Marina Militare; mantenere alto lo spirito delle tradizioni marinare e perpetuare la memoria dei marinai caduti; tutelare il prestigio dei marinai in congedo, alimentare in essi il sentimento della reciproca solidarietà e rendere sempre più stretti i vincoli fra loro e i marinai in servizio; promuovere e sviluppare l’assistenza morale e culturale degli associati, nonché quella materiale; promuovere, favorire e gestire attività sportive, soprattutto nautiche e marinaresche fra i Soci, i loro familiari e i simpatizzanti; collaborare con la Marina Militare sia nel settore della propaganda intesa a sviluppare la cultura e la coscienza marinara, favorendo le iniziative dei Gruppi attraverso le attrezzature e la competenza professionale dei Soci, e a incentivare l’arruolamento dei giovani nella Marina Militare sia nel supporto alle iniziative di interesse della Forza Armata; promuovere la partecipazione degli associati ad attività di Volontariato e Protezione Civile; promuovere iniziative volte a diffondere/consolidare i comuni valori della cultura e delle tradizioni marinare, o comunque collegate con il mare, l’ambiente marino, le attività marinare, la salvaguardia della vita umana in mare e la loro diffusione soprattutto fra i giovani.
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