BARI – Termina con una minaccia di querela il Consiglio comunale di Bari. A ravvivare una seduta soporifera, convocata per discutere apertamente della Fondazione Petruzzelli, ci pensa l’ennesimo incidente all’interno della maggioranza. Questa volta sono volati gli stracci tra il consigliere del Sel, Nicola Laforgia, e il sindaco Michele Emiliano. A innescare il tutto una infelice dichiarazione del primo cittadino (“Ho l’impressione che i consiglieri siano ossessionati dalle assunzioni nella Fondazione Petruzzelli”) che ha fatto andare su tutte le furie non solo il centrodestra, ma anche Laforgia. “Un consigliere comunale – ha replicato l’ex assessore alla Cultura – non deve procurare lavoro a nessuno”. Applausi dai banchi dell’opposizione e immediata risposta di Emiliano: “Mi dà fastidio l’ipocrisia”. “In che senso? Vuol dire che io ho favorito qualcuno?” ha ribattuto Laforgia. “Sì” è stata la risposta secca del primo cittadino. Minaccia di querela da parte del consigliere del Sel e uscita dall’aula tra il gelo dei banchi. La tensione è salita alle stelle con i consiglieri del centrodestra Ninni Cea e Francesco Meleleo pronti a solidarizzare con Laforgia: “Sindaco, qui nessuno ha promesso posti di lavoro, non siamo ossessionati e, qualora lei ne fosse a conoscenza, presenti una denuncia. E’ grave e dispiace vedere un consigliere (Laforgia, ndr) svilito che abbandona l’aula”. Laforgia si è sfogato con i suoi preannunciando una lettera di dimissioni: “A me ipocrita? Non si può lavorare con un sindaco del genere. Piuttosto preferisco andarmene”. Ma in precedenza, piccole scintille tra lui e il sindaco non erano mancate. “E’ da tanto tempo che non ci capiamo” aveva detto Emiliano in aula, mentre Laforgia aveva chiesto “più trasparenza nella gestione della Fondazione e una programmazione culturale più dinamica con una gittata di lungo periodo”. Emiliano ha elencato una serie di dati sottolineando la penalizzazione della Fondazione rispetto alle altre 13 su tutto il territorio italiano. “La vicenda del Petruzzelli – ha sottolineato – è di una solitudine agghiacciante. All’inaugurazione della Fenice di Venezia sono arrivati i soldi dello Stato. A noi niente. Nonostante ciò il nostro valore produttivo a consuntivo 2008 ammonta a 7,6 milioni di euro. Ci sono fondazioni che chiudono ogni anno il bilancio in passivo e che hanno dalle proprie Regioni un aiuto ben 9 volte superiore rispetto a quello che abbiamo noi”. Forse questa frecciatina indiretta alla Regione Puglia e al suo presidente ha surriscaldato gli animi del Sel, il partito che ha appunto come leader Nichi Vendola. “Ho l’impressione – ha continuato Emiliano – che si faccia del male al Petruzzelli, per fare del male a me. Io cercherò di apparire il meno possibile come presidente della Fondazione e spero che la legge possa cambiare, ovvero che il sindaco non debba più ricoprire questo doppio incarico”. Sul fronte cda, annunciando che “il bilancio 2009 chiuderà in pareggio” (in realtà c’è un rosso di quasi un milione di euro e se ne discuterà nel consiglio di amministrazione del 25 giugno), Emiliano ha lasciato intendere la possibilità di nominare il presidente della Provincia, Francesco Schittulli, come rappresentante del Comune al posto di Michele Mirabella (ma le sue dimissioni sono ancora ufficiose). Prima dello scontro Laforgia-Emiliano, il dibattito è stato a tratti inutile ed estenuante. Il centrodestra ha chiesto “maggiore trasparenza nelle assunzioni senza concorso ma soprattutto nei costi sostenuti”. “Come è stato speso dalla Fondazione – ha chiesto l’opposizione – il milione e 600mila euro erogato dal Comune? In realtà il problema della Fondazione è il suo presidente, cioè Emiliano”. “Come si possono – ha sottolineato Costantino Monteleone del Pdl – far lavorare in 6 mesi ben 130 persone?”. “Lei sindaco – ha concluso il consigliere Cea – deve ancora dare 29mila e 978 posti di lavoro sui 30mila promessi in campagna elettorale. I primi 22 li ha dati nella Fondazione”.
Francesco Petruzzelli
Fonte: http://www.barisera.net
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