Per dovere di cronaca riceviamo e pubblichiamo qui di seguito l’intervento conclusivo dei due consiglieri del gruppo Indipendenti per la Libertà, Anna Molendini e Luigi Saracino.
<<L’impressione che si ha è che il prospetto di Bilancio per l’esercizio 2010, portato all’approvazione del Consiglio Comunale, è a nostro parere uno schema talmente “provvisorio” che sarà certamente stravolto dalla giunta comunale nel corso dell’anno finanziario. Pertanto ci sembra doveroso da parte nostra formulare alcune considerazioni conclusive tenendo conto dei problemi che attanagliano i Cittadini di Maruggio, problemi che alimentano, giorno dopo giorno, la sfiducia dei cittadini verso la politica. Ci conforta – comunque – apprendere che anche il capogruppo del Pdl, Cosimo Marseglia, sostiene la stessa cosa: “la gente si allontana dalla politica perche’ spesso viene delusa dalle bugie e dalle promesse mancate, non si salva alcuno schiaramento”. Sono affermazioni condivise, ma gravi perchè dette dal capogruppo di una maggioranza consiliare che non ha tenuto conto, nella predisposizione del bilancio, delle entrate finanziarie appese ad un filo… data l’esistente crisi economica. La crescita esponenziale del costo della vita – infatti – e la conseguente perdita di potere d’acquisto dell’euro, ci porta a riconsiderare un bilancio costruito senza che alcuno abbia tenuto conto di quanto sta accadendo nel Paese Italia e di conseguenza nel paese nostro. La politica fiscale di questa maggioranza non ha certamente modificato questo atteggiamento, anzi le aliquote non sono state commisurate alla reale capacità contributiva delle nostre famiglie.
Il Bilancio di previsione 2010 si presenta, a parte qualche aggiustamento nella forma, come una sostanziale riproposizione dei numeri dello scorso anno, un vero e proprio “copia incolla”. Però, se negli anni precedenti (in una fase economica ben diversa rispetto all’attuale) abbiamo potuto prenderci il lusso di non aver prestato la dovuta attenzione ai costi, questo anno non è più possibile. La musica è cambiata. Non per colpa vostra, lo capisco, ma l’impressione è che questo bilancio è stato costruito troppo in fretta. Bisognava tenere conto che l’anno in corso, sotto l’aspetto economico-finanziario, è diverso da quello passato. Perciò bisognava prestare maggiore attenzione alle entrate, che non saranno certe, e alle spese che, viceversa, saranno certe.
È un bilancio che non fronteggia con determinazione le nuove urgenze e non prende nella dovuta considerazione l’insicurezza dei redditi delle famiglie, le quali difficilmente potranno adempiere ai loro obblighi verso il Comune in termini di tasse, imposte e quant’altro. È palesemente evidente come nelle valutazioni complessive del documento di programmazione che accompagna il bilancio la maggioranza consiliare, si è lanciata in una serie di cifre per le entrate che sinceramente sembrano alquanto impegnative e quasi certamente di non facile acquisizione. Questo bilancio previsionale, infatti, sembra più un bilancio pluriennale in termini di entrate e annuale in termini di uscite. Le entrate, cioè, non saranno tali nel giro dell’anno finanziario, mentre le spese saranno consumate nel giro di pochi mesi. E resteremo quindi scoperti in termini finanziari. Aumenteranno certamente le esposizioni debitorie.
La domanda che dobbiamo porci dunque è la seguente: se questa è la prospettiva, se diminuiranno le entrate, cosa facciamo? Dovremmo tagliare le spese, senza naturalmente, mettere le mani in tasca ai cittadini perché la risposta sta nella insicurezza dei cittadini, nelle entrate incerte. La riduzione dei costi, invece, se lo volessimo, sarebbero certe.
Questo sarebbe stato l’obiettivo chiaro e tangibile di una sana e corretta politica economica in materia di Bilancio e di programmazione: rendere certe le entrate attraverso la riduzione dei costi. È chiaro che le risorse a disposizione di un Comune come il nostro non sono in grado di contrastare gli andamenti economici nazionali: possono tuttavia amplificarne o ridurne, almeno in parte, gli effetti sulla nostra comunità. Inoltre, sulle spese per investimento o in conto capitale, ci sembrano campate in aria alcune cifre riportate sia nello strumento di programmazione che nei capitoli di Bilancio. Infatti, nel Bilancio manca il collegamento con gli strumenti di programmazione Regionale e con i possibili contributi in c/capitale previsti o ottenibili dallo Stato o dai Fondi europei. Non v’è traccia della dimensione comprensoriale che per certi aspetti richiede la Regione, né della programmazione degli obiettivi di servizi per accedere ai finanziamenti. Questa Amministrazione non osa, non tenta di imboccare nuove strade e così ripropone il logoro schema che vede il Cittadino essere continuamente chiamato a pagare le spese dell’Amministrazione Pubblica.
Pertanto, il gruppo Indipendenti per la Libertà,
- non ravvisando nel documento obiettivi strategici e strumenti all’altezza del momento e della situazione economica nazionale e di quella contabile dell’Ente non certo luminosa;
- esprimendo e sottolineando la propria preoccupazione per la previsione di entrate di dubbia e improbabile riscossione nel corso dell’anno non accompagnate da adeguate previsioni di tagli alle spese e riserve di natura finanziaria, determinando così un probabile squilibrio nei conti tale da poter configurare eventuali responsabilità di natura contabile;
- ritenendo dannosa la pretesa di chiedere esigibilità contante ai cittadini in un momento di così forte difficoltà economica e finanziaria;
- rilevato che questa Amministrazione non ha operato nessuno sforzo di ridurre e razionalizzare i costi,
tenuto conto di queste premesse e degli interventi finora registrati, il nostro voto al Bilancio di previsione 2010 è comprensibilmente contrario.>>
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