Qui siamo completamente disarmati, incapaci di accennare una reazione, disossati e invertebrati; anche dal profilo culturale e civile. Finisci sotto processo se sparli di Maometto e dei suoi seguaci, come è capitato alla Fallaci, o se pubblichi una stupida vignetta sull’Islam o indossi una stupida maglietta, come fece il ministro Calderoli; mentre non ti succede più niente se offendi Cristo, la Madonna e i suoi seguaci. Se offendi uno straniero, magari islamico, puoi finire anche in galera, se invece offendi il tuo paese, la tua bandiera, i suoi simboli istituzionali, te la cavi al più con una multa. Questo vuol dire aver già ceduto mentalmente al barbaro, capitolare alle ragioni dell’altro, amare il prossimo tuo più di te stesso, soprattutto se lui ti detesta e ti vuole eliminare. E il barbaro non è semplicemente lo straniero o genericamente il musulmano. Ma colui che non accetta alcuna reciprocità, non è disposto a rispettare né la vita né la civiltà altrui, ovvero la cultura, i simboli e la storia degli altri.
Quest’Europa micragnosa che ha paura della sua ombra e si scusa di ogni pagina buia del suo passato, che tollera ogni cultura eccetto la propria, che arrossisce se le ricordi da dove proviene, che è solo in grado di dirsi pacifista e relativista, come potrà rispondere agli attacchi dei barbari? Saprà andare oltre i parametri di Maastricht e i teatrini dei summit con foto ricordo? La civiltà ci chiama alle armi e noi ci attardiamo davanti allo specchio e chiederci: come mi sta la tutina militare di frescolino?
Marcello Veneziani da Facebook pagina autorizzata
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