Continua, senza sosta, l’attività della Guardia costiera di Taranto nel contrasto degli illeciti nell’ambito della filiera ittica, con particolare attenzione al settore della mitilicoltura: il tradizionale fiore all’occhiello del comparto ittico ionico, che tuttavia è spesso interessato da fenomeni di abusivismo e di mancato rispetto delle norme sanitarie, che rischiano di provocare seri danni alla salute dei cittadini.
Questa mattina i militari della Capitaneria di porto, coadiuvati per gli aspetti di competenza da personale del Servizio veterinario del Dipartimento di prevenzione della locale ASL, in località Circunmarpiccolo, hanno provveduto al sequestro di circa un quintale e mezzo di cozze nere e alla denuncia del soggetto che le trasportava in condizioni igienico-sanitarie assolutamente inidonee, su un veicolo non adeguato a tale servizio.
L’operazione di polizia in questione rientra nella più ampia attività finalizzata al contrasto dell’illegalità nell’ambito dello sfruttamento delle risorse della pesca, servizio che dall’inizio dell’anno ha già portato al sequestro di oltre sei tonnellate di prodotti ittici e al deferimento all’Autorità giudiziaria di decine di soggetti dediti, a diverso titolo, ad attività illecite di prelievo, lavorazione e commercializzazione dei molluschi, oltre che a forme di occupazione abusiva del demanio marittimo a esse connesse e strumentali.
L’attenzione della Guardia costiera di Taranto sulle problematiche legate alla commercializzazione illegale dei mitili è massima: spesso, infatti, si tratta di prodotti che provengono da allevamenti abusivi, ubicati in specchi acquei non idonei, e che dalle successive analisi risultano contenere concentrazioni di diossina, metalli pesanti, interferenti endocrini e altre sostanze dannose tali da farli risultare, non solo assolutamente inidonei per il consumo umano, ma di fatto pericolosissimi per i consumatori.
Ancora una volta, quindi, la Guardia costiera è impegnata a far sì che non arrivino sulle tavole dei cittadini prodotti ittici che sfuggono ai previsti controlli sanitari e che rappresentano, pertanto, un serio pericolo per la salute pubblica.
L’attività di contrasto che pone in essere la Guardia Costiera ha infine lo scopo di tutelare sia gli imprenditori ittici regolari ed il prodotto che risulta essere conforme alle vigenti norme sanitarie.
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