NAPOLI – I responsabili di una cooperativa campana di assistenza ai migranti sono stati arrestati mentre stavano per lasciare il territorio nazionale. Ai due, De Martino Alfonso e Carnevale Rosa, vengono contestati i reati di associazione a delinquere, peculato, appropriazione indebita e truffa aggravata per essersi appropriati di ingenti somme di denaro destinate all’accoglienza dei migranti ed utilizzate per acquistare immobili ed attività economiche all’estero, per spese personali ed attività corruttive. I fondi sono stati sottratti sia mediante fatture false relative a prestazioni assistenziali mai avvenute, sia attestando falsamente la presenza dei migranti presso le strutture di accoglienza sia fornendo a quelli realmente ospitati vitto, alloggio e vestiti in modo saltuario ed in misura inferiore rispetto al contratto sottoscritto con la Regione Campania, che ha sinora gestito, per l’emergenza migranti, 56 milioni di euro erogati dalla Presidenza del Consiglio.
Con i soldi destinati all’accoglienza dei migranti i due coniugi avevano acquistato un immobile a Milano (152.000 euro), una società di schede per ricariche telefoniche (733 mila euro), nonché preso in fitto un bar a Pozzuoli (15 mila euro), comprato un immobile a Pozzuoli (100 mila euro), e si sarebbero appropriati di 130mila euro in contanti e di 345mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti. L’associazione percepiva 40 euro al giorno per ciascun immigrato proveniente dal Nord Africa: la convenzione prevedeva la fornitura di vitto e alloggio e altri servizi. Gli indagati avrebbero anche fatto risultare falsamente di aver ospitato parte dei migranti per i quali percepivano le somme. E non finisce qui. I soldi erogati alla onlus di Giugliano per l’assistenza agli immigrati africani sarebbero stati utilizzati anche per l’acquisto di biglietti per la partita Napoli-Chelsea di Champions League nel 2012: 37 ingressi per complessivi 5.720 euro.
Le indagini sono partite da una denunzia di De Martino Alfonso presidente della onlus, che aveva rappresentato ai carabinieri di Pozzuoli le iniziative violente ed estorsive da parte di due cittadini somali ADEN Sade e ABDULKADIR Mohamed Ibrahim che, a suo dire, si erano presentati presso la sede legale dell’associazione e lo avevano minacciato per costringerlo a consegnare loro somme di denaro.
I due migranti furono quindi tratti in arresto dai Carabinieri ma dopo qualche settimana, a seguito degli approfondimenti investigativi subito condotti dal PM , assunte le loro dichiarazioni con le quali spiegarono l’effettiva consistenza della vicenda e chiarirono al P.M. una serie di particolari sulla gestione della Onlus da parte del suo Presidente, vennero scarcerati e si aprì quindi la fase delle investigazioni e dei riscontri, procedendosi ad attività di intercettazioni telefoniche e acquisizione di numerosi documenti .
Anche il De Martino rese dichiarazioni a suo dire chiarificatrici ma nella realtà risultate smentite dai successivi approfondimenti documentali e finanziari.
I riscontri effettuati dalla Guardia di Finanza hanno infatti evidenziato l’inesistenza di molte delle prestazioni dedotte nelle fatture giustificative dei costi delle ONLUS tra i quali, a mero titolo di esempio, quelli esorbitanti per “frutti di mare “ oltre alla destinazione per finalità privatistiche delle somme incassate dalla Onlus .
Peraltro, a sottolineare la carenza di controlli già nelle fase di aggiudicazione delle convenzione, va fatto rilevare che la ONLUS aveva destinato all’ospitalità dei migranti un immobile abusivamente costruito e privo quindi di autorizzazioni.
Le investigazioni sono tuttora in pieno svolgimento anche per individuare, attraverso la destinazione delle somme oggetto di appropriazione, le più estese complicità e la rete corruttiva nell’area dei
soggetti pubblici e privati gravitanti intorno alle attività dell’associazione “Un’ala di riserva ” sia nella fase della stessa aggiudicazione della convenzione sia nella fase della gestione successiva delle somme
erogate
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