Continua il botta e risposta tra l’ex sindaco di Avetrana, Luigi Conte e quello in carica Antonio Minò sulla nascita o meno, in paese, di una comunità di riabilitazione psichiatrica dedicata al trattamento dei pazienti autori di reato ad elevata complessità. Contrario il primo, favorevole il secondo, tra i due è in corso un acceso dibattito dai toni abbastanza caldi. Il sindaco Minò con la sua maggioranza di centrodestra, punta molto sull’aspetto dell’integrazione e la solidarietà accusando la sinistra, di cui Conte fa parte, di razzismo e intolleranza. «Questi personaggi che ci definiscono razzisti – risponde Conte –, sono contro lo ius soli, per i respingimenti in mare dei migranti, voteranno per Salvini alle prossime elezioni e qui si ergono a difensori degli ultimi». Una finta solidarietà, sostiene l’esponente di minoranza che parla invece di affari. «Qui ci troviamo di fronte ad una discreta operazione economica di 756 mila euro annui (la somma per le rette che la Regione Puglia dovrà corrispondere ai gestori della struttura, ndr), condita di passaggi amministrativi poco chiari e trasparenti».
L’ex sindaco, divenuto portavoce di quella parte di opinione pubblica che pone veti sulla Crap, rivolge domande rimaste ancora senza risposta. «In provincia di Taranto è prevista solo una Crap dedicata, perché proprio ad Avetrana? Perché gli amministratori si sono dati da fare per dichiarare il pubblico interesse approvando la variante urbanistica di un ex asilo nido che nasce in un’area urbana destinata a parco giochi e sport, quando poteva individuare una zona più adatta all’interno territorio comunale?». Conte fa notare, inoltre, che nel 2014 l’autorizzazione non è mai passata in Consiglio comunale e che solo a marzo del 2015 è stato dichiarato il pubblico interesse ma per una comunità semplice, vale a dire per malati psichiatrici e non dedicata a malati mentali che hanno commesso reati e quindi potenzialmente violenti.
Un’altra forzatura nelle procedure, sostiene sempre Conte, è quella della società che gestirà la Crap, la «Sol Levante» che avrebbe cominciato a pagare l’affitto dell’asilo già dal 2014. «Chi è stato il garante sulle procedure che amministrative sarebbero andate a buon fine?», si chiede Conte allungando le ombre del sospetto. Nell’operazione Crap entra poi il nome del sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, in merito ad un suo probabile ruolo nella società che gestirà la struttura. «Più volte – spiega l’ex sindaco Conte – Longo è venuto ad Avetrana per partecipare ad incontri sulla Crap qualificandosi come responsabile di area della Sol Levante». Il primo cittadino di Maruggio, da parte sua, non ha gradito l’accostamento del suo nome con quello della società proprietaria della contestata Crap. «Stupisce il suo nervosismo – commenta in proposito Conte – che è sfociato in una sorta di avvertimento o intimidazione oltre a minacciare querela al sottoscritto; se le carte sono apposto perché è così nervoso?», chiede Conte a conclusione del suo intervento.
Nazareno Dinoi su La Voce di Manduria
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