Già! Dopo aver visto l’orrendo accostamento di colori giallo – rosso sulla parete esterna dell’ex cinema Impero di Maruggio (v. foto a lato), non possiamo far altro che proporre a quanti ci leggono, in particolare agli amministratori del Comune di Maruggio, la lettura di queste poche righe (senza alcuna doglianza da parte di alcuno. Siamo in buona fede).
Non guastano alcune citazioni in merito: «La cattiva gestione del colore degli edifici determina una perdita di qualità per l’intero ambiente urbano. Il colore urbano riveste un duplice ruolo. E’ un segno antropologico perché espressione delle scelte individuali di chi lo abita e di chi ha il compito di coordinarlo, ed è un segno architettonico-progettuale perché connota e differenzia i paesaggi e le architetture dell’ambiente abitato. La mancanza di una politica attenta di gestione della città da parte degli organi competenti, la carenza di una cultura diffusa sulle evoluzioni cromatiche del tessuto urbano, l’azione del tempo, l’incuria dei proprietari e la carenza di coordinamento degli interventi di manutenzione e conservazione influiscono in modo negativo sull’immagine urbana. Troppe volte le vecchie tinteggiature sono state sostituite da nuovi prodotti, con caratteristiche molto diverse da quelle usate nell’edilizia storica, con un risultato assai peggiore della soluzione che andavano a recuperare».
«Cosa si deve intendere per “belle città”? La bellezza è certamente relativa e il giudizio estetico è diverso da soggetto a soggetto, questo vale per qualsiasi oggetto di giudizio e ancor più per la città, la cui immagine è in continua evoluzione, composta da una miriade di opere diverse per epoca, autore, committente, e quindi per stile ed intenzioni. Ma se non esiste una definizione assoluta di bellezza c’è da chiedersi perché alcune opere siano riconosciute belle da tutti gli uomini e in periodi diversi; esiste quindi una bellezza universale che è apprezzabile da tutti, essa è determinata dall’armonia, che deve essere ricercata nelle nostre città».
Riportiamo, qui di seguito, un articolo del Regolamento edilizio del Comune di Maruggio, datato anno 1975, ancora oggi in vigore.
Art. 20 – Estetica degli edifici sia nuovi che esistenti, le vetrine, le bacheche e simili, le insegne e gli emblemi visibili da vie o spazi pubblici devono corrispondere alle esigenze del decoro cittadino sia per quanto si riferisce ai materiali da impiegarsi, che alle linee, tinte e decorazioni, con speciale importanza artistica degli edifici vicini. I fabbricati dovranno avere un aspetto architettonico ed estetico appropriato al carattere dell’edificio e consono all’ambiente in cui sorgono. Tutti i prospetti esterni dovranno presentare una compiuta soluzione architettonica, debitamente armonizzata con l’insieme al quale appartengono.
L’assessorato competente ignorava, forse, il suddetto Regolamento”, visto che ci ha regalato questa bruttura? Come si può pretendere il rispetto delle leggi e dei regolamenti se vengono disattese dalle autorità preposte a farle osservare? O la scelta dei colori giallo-rosso è un appropriato gusto estetico? Ma chi ha approvato il progetto sapeva dell’esistenza di questo regolamento?
In attesa di risposte, invito i maruggesi a tifare Forza Roma, Forza Lupi .
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