Aperitivo d’Autore arriva a Grottaglie, precisamente al ristorante Santa Sofia, nel quartiere delle ceramiche. Giovedì 23 febbraio ospite del collaudato format che coniuga cultura ed enogastronomia sarà Giuseppe Catozzella, autore del bestseller tradotto in tutto il mondo “Non dirmi che hai paura” (Premio Strega Giovani 2014 e finalista allo Strega nello stesso anno) con cui ha raccontato la storia dell’atleta somala Samia. Con lo scrittore milanese si parlerà del suo nuovo romanzo, “Il grande futuro” (Feltrinelli Editore), una storia di formazione che, con leggerezza e pienezza alla Mark Twain e con i tratti di una fiaba, cerca il presente e nel presente si avvita con febbrile determinazione. Per questo appuntamento l’aperitivo sarà accompagnato dai vini della Cantina Lama di Rose. Si comincerà alle 19. A dialogare con lo scrittore ci sarà l’ideatore di Aperitivo d’Autore, il giornalista Vincenzo Parabita. Partner dell’iniziativa di Volta la carta sono la libreria AmicoLibro e la cantina Lama di Rose.
Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com
L’AUTORE
Giuseppe Catozzella è nato nel 1976 a Milano dove si è laureato in filosofia all’Università degli Studi di Milano. Dopo la laurea si è trasferito per un lungo periodo in Australia, a Sydney, e poi è tornato a vivere a Milano. Scrive o ha scritto articoli, reportage e inchieste su La Repubblica, L’Espresso, Sette de Il Corriere della sera, Vanity Fair, Granta, Lo Straniero, milanomafia.com, e ha collaborato con la trasmissione televisiva Le Iene. Ha tenuto conferenze e lezioni alla Columbia University di New York, alla UM University di Miami, alla University of Calgary in Canada, alla Freie Universität di Berlino, all’Università di Oslo, all’Università di Tirana e in molti altri atenei italiani e stranieri, oltre che alla Scuola Holden di Alessandro Baricco. A ottobre 2013 ha rappresentato l’Italia a New York per l’Anno italiano della cultura negli Stati Uniti.
Ha pubblicato il libro in versi “La scimmia scrive” e i romanzi “Espianti” (Transeuropa, 2008), “Alveare” (Rizzoli, 2011; Feltrinelli, 2014), da cui sono stati tratti molti spettacoli teatrali e il film “L’assalto”, “Non dirmi che hai paura” (Feltrinelli, 2014) e “Il grande futuro” (Feltrinelli, 2016).
“Non dirmi che hai paura” è un bestseller che solo in Italia ha venduto 200mila copie e ha raggiunto quasi 500mila copie in totale, pubblicato dai più grandi editori in tutto il mondo. È vincitore del Premio Strega Giovani 2014 e finalista al Premio Strega 2014, oltre che vincitore soltanto in Italia di altri 15 premi, tra cui il Premio Chianti e il Premio Carlo Levi. Il romanzo è stato adottato come lettura nei programmi di insegnamento delle scuole italiane e di molti altri Paesi nel mondo. È in lavorazione un film di produzione internazionale tratto da esso.
Catozzella è nella giuria del Premio Strega e del Premio letterario della Resistenza città di Omegna. Per l’attenzione sull’Africa e sulla Somalia che il suo romanzo “Non dirmi che hai paura” ha portato nel mondo, è stato nominato dall’ONU Goodwill Ambassador UNHCR, Ambasciatore dell’Agenzia ONU per i Rifugiati.
IL LIBRO
Amal nasce su un’isola in cui è guerra tra Esercito Regolare e Neri, soldati che in una mano impugnano il fucile e nell’altra il libro sacro. Amal è l’ultimo, servo figlio di servi pescatori e migliore amico di Ahmed, figlio del signore del villaggio. Da piccolo, una mina lo sventra in petto e ora Amal, che in arabo significa speranza, porta un cuore non suo. Amal e Ahmed si promettono imperitura amicizia, si perdono con i loro sogni in mezzo al mare, fanno progetti e dividono le attenzioni della affezionata Karima. Vivono un’atmosfera sospesa, quasi fiabesca, che si rompe quando le tensioni che pesano sul villaggio dividono le loro strade. In questo nuovo clima di conflitti e di morte anche Hassim, il padre di Amal, lascia il villaggio, portando con sé un segreto inconfessabile. Rimasto solo, Amal chiede ancora una volta il conforto e la saggezza del mare e il mare gli dice che deve raggiungere l’imam della Grande Moschea del Deserto, riempire il vuoto con un’educazione religiosa. Amal diventa preghiera, puro Islam, e resiste alla pressione dei reclutamenti. Resiste finché un’ombra misteriosa e derelitta riapre in lui una ferita profonda che lo strappa all’isolamento. Allora si lascia arruolare: la religione si colma di azione. L’educazione militare lo fa guerriero, lo fa uomo. Lo prepara a trovare una sposa per generare un figlio. Ma è proprio questo l’unico destino consentito? Qual è il bene promesso? L’avventura di vivere finisce davvero con la strage del nemico?
LA LOCATION
Il ristorante Santa Sofia si trova a Grottaglie, a ridosso del Quartiere delle ceramiche. All’interno, tra arazzi e mosaici in ceramica, vari sono i richiami al materiale caratteristico della cittadina in provincia di Taranto. In un ambiente accogliente e familiare, il ristorante Santa Sofia sa accontentare tutti i palati grazie a un menu ricco e articolato in cui, a farla da padrone, è il pesce fresco acquistato nei migliori mercati ittici. La particolare illuminazione soffusa e il soffitto a volte in muratura ne fanno un posto ideale per momenti riservati ed esclusivi. Proprio in questi giorni il locale ha compiuto 18 anni di attività.
La famiglia Tagliente da sempre si è dedicata con grande passione alla coltivazione dei vigneti. Questa dedizione, unita allo spirito di sacrificio, vengono trasmessi da Domenico e Margherita ai loro figli. Forte delle proprie convinzioni e con il fine di fare al meglio viticoltura ed esaltare la bontà delle produzioni vinicole che il territorio è capace di dare, la famiglia Tagliente ha pensato di valorizzare i vitigni autoctoni. Stiamo parlando di uve quali il Primitivo, la Verdeca, Il Fiano Minutolo, oltre ad alcuni vitigni alloctoni che, uniti ai nostri, danno vini di grande struttura e serbevolezza. Con questa forte consapevolezza, i fratelli Tagliente, con l’obiettivo di mantenere un’unica entità tecnica e produttiva capace di affrontare le sfide del mercato, hanno dato vita alla società agricola e cantina denominate “Lama di Rose”. Nel 2003 aprono la cantina per la trasformazione dell’uva prodotta dalla società, che vanta una superficie di circa 28 ettari, di cui 18 a vigneto, 5 a oliveto, 4 a seminativo e 1 di macchia mediterranea. In questi ultimi anni l’azienda si sta arricchendo di nuovi componenti che stanno dando all’azienda nuove idee, la linfa vitale di un’impresa giovane e moderna.
Attualmente i vini prodotti dalla cantina Lama di Rose sono i seguenti: Pizzichicchio (primitivo IGP Salento), Fucaraz (primitivo IGP Salento), Tufaja (pinot bianco IGP Salento), Fiano (fiano IGP Salento), Cabernet (rosso IGP Salento). Tutti i vigneti sono ubicati nei Comuni di Crispiano e Massafra. La cantina e il punto vendita, invece, si trovano a Crispiano, in via Paganini.
Vincenzo Parabita
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