giovedì 21 Novembre, 2024 - 22:23:31

Daniele Mero, il violinista cieco per le tarantate della Sava di inizi ‘800

 

In uno scritto di Carmelo Spagnolo Rochira del 1934, intitolato “Una visita di Gioacchino Murat nel Salento[1] è riportata la storia che a seguire si riassume: due giovani savesi si arruolano nella Grande Armata Napoleonica comandata da Gioacchino Murat (generale francese e condottiero, nominato Re di napoli da Napoleone nel 1808). I fatti si svolgono in questa maniera: nel 1812 Gioacchino Murat partecipa alla campagna di Russia al comando dell’ Armata Napoleonica, partendo per Mosca con un contingente di soldati del Regno di Napoli tra i quali figurano i due savesi. Questi due soldati alla fine della battaglia faranno ritorno in patria ma uno dei due, ferito in guerra, vi ritorna cieco e continua la sua vita facendo il suonatore di violino per le tarantate in Sava e dintorni.

Questa vicenda è raccontata anche da Giuseppe Lomartire in un suo articolo del 1982, apparso sulla rivista “Rassegna salentina” e intitolato “Due savesi con Napoleone in Russia”.

Violinista cieco da un dipinto del pittore scozzese Sir David Wilkie (1785-1841) 

Nel testo del Rochira i due giovani sono identificati come Pasquale Prudenzano (1788-1867) e “un altro giovane compaesano, che si chiamava Daniele”: il Lomartire li identificherà poi, a quanto sembra erroneamente, come fratelli, dal momento che una successiva ricerca curata da G. Rossetti e R. Corrado[2] precisa che si trattava di due persone dal cognome differente. Il soldato che divenne cieco, difatti, si chiamava Daniele Mero (1792-1878).

Non sappiamo altro, al momento, della vita e della storia di Daniele come suonatore per le tarantate: è pur vero che non ho potuto visionare gli scritti originali di Rochira e Lomartire, ma non dovevano contenere molti dettagli in merito a questo aspetto, essendo concentrati sulla vicenda della spedizione bellica. Rossetti e Corrado omettono, a loro volta, di raccogliere particolari in merito, nella loro opera.

L’unica osservazione che possiamo fare in proposito è che siamo in presenza di un clichè tipico della storia dei musicisti delle tarantate, molti dei quali, appunto, erano ciechi: è il caso di Francesco Mazzotta di Novoli, citato da Giuseppe De Simone[3] dal De Martino ne La Terra del Rimorso, di “Pascali lu ciecu” di Lizzano che, si racconta, fosse divenuto cieco proprio a causa del morso di un ragno[4], del violinista tarantino “Ciotola” che nell’ 800 era una conosciutissima figura nell’ambito dei musicisti locali per le tarantate[5], del violinista cieco del quale racconta la Caggiano in un suo saggio, La danza dei tarantolati nei dintorni di Taranto.[6]

Pier Leone Ghezzi, Rolli il violinista cieco (1745)
  1. C. Spagnolo Rochira, Una visita di Gioacchino Murat nel Salento, in: Il Salento – Almanacco illustrato VIII, 1934, pp. 26-31
  2. Giuseppe Rossetti, Roberto Corrado, Savesi in Russia 1812/1941-43 e ragazzi “russi” a Sava, Gruppo Culturale Savese, 2005
  3. Giuseppe De Simone Il ballo (la Taranta, la Pizzica-Pizzica,, la Tarantella), in “La Rivista Europea” 1876
  4. “ …sona Pascáli, senti, nonci veti,// pi nna taránta nfama, traditóra, / ca li štutóu la luci ti lu soli ”, recitano i versi di una composizione di Salvatore Fischetti intitolata Taranta e dedicata al ricordo delle figure e della tradizione del tarantismo in Lizzano (in: Scardi,versi in vernacolo lizzanese, Schena Editore, 1982)
  5. A. Basile, Il ballo della taranta a Taranto e nei dintorni albanesi, in Carlo Petrone (a cura di), Il morso della taranta a taranto e dintorni, Giuseppe Laterza Edizioni, 2002, pag. 60
  6. A. Caggiano, La danza dei tarantolati nei dintorni di Taranto, in “ Il folklore italiano: archivio trimestrale per la racolta e lo studio delle tradizioni popolari”, anno VI, Fasc. I-II, genn. – giu. 1981 – p. 73
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Notizie su Gianfranco Mele

Gianfranco Mele
Sociologo, studioso di tradizioni popolari, etnografia e storia locale, si è occupato anche di tematiche sociali, ambiente, biodiversità. Ha pubblicato ricerche, articoli e saggi su riviste a carattere scientifico e divulgativo, quotidiani, periodici, libri, testate online. Sono apparsi suoi contributi nella collana Salute e Società edita da Franco Angeli, sulla rivista Il Delfino e la Mezzaluna e sul portale della Fondazione Terra d'Otranto, sulla rivista Altrove edita da S:I.S.S.C., sulle riviste telematiche Psychomedia, Cultura Salentina, sul Bollettino per le Farmacodipendenze e l' Alcolismo edito da Ministero della Salute – U.N.I.C.R.I., sulla rivista Terre del Primitivo, su vari organi di stampa, blog e siti web. Ha collaborato ad attività, studi, convegni e ricerche con S.I.S.S.C. - Società Italiana per lo Studio sugli Stati di Coscienza, Gruppo S.I.M.S. (Studio e Intervento Malattie Sociali), e vari altri enti, società scientifiche, gruppi di studio ed associazioni.

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